CHIAMATO a ravvivare il campionato, il Napoli sente la missione. Non solo i rimorsi di una stagione in chiaroscuro. Benitez non aspettava altro, da sabato si lanciava in battute frizzanti. Presenta un Napoli perfetto. Conte dispone la Juve senza rivedere il suo assetto, il collaudato 3-5-2: proprio su quella formula il Napoli cerca i punti deboli della squadra record. Li trova. I due esterni, Lichtsteiner a destra e Asamoah da mediani laterali si trasformano fatalmente in difensori aggiunti controllando con troppa fatica Insigne e Callejon. La Juve conferma l’affannato 5-3-2, compromesso da due difetti: il Napoli, in forma fisica migliore, sposta Henrique a destra in appoggio e Ghoulam sul controlato. In quella zona, sulla sinistra del Napoli, Insigne fa soffrire Lichtsteiner e aggira uno stralunato Caceres. Gli stessi Insigne e Callejon, superlativi, convergendo al centro aprono varchi ai difensori in arrivo, creano densità, mettono in inferiorità numerica il centrocampo juventino, vietando la consueta distribuzione di Pirlo, a sua volta infastidito da Hamsik, e limitando Pogba. Prezioso anche Higuain, attivissimo nei movimenti orizzontali. Non è un caso se il Napoli nei primi 25’ impegna severamente Buffon, segna di potenza un gol annullato per fuorigioco e sfonda infine con Callejon. Non è un caso neanche la svolta: l’assist lungo di un forbito Insigne da sinistra trova puntuale il partner spagnolo, controllato male ha Asamoah, risucchiato ancora una volta in difesa. Due i primi guasti che Conte tenta di riparare: ritira Asamoah, inserisce Isla ma a destra nei dintorni di Insigne che non si spegne certo, Liechtsteiner a sinistra tenta di Callejon, che attacca goffo, oltre i suoi limiti. Esclude poi Pogba opposto a Jorginho per proporre Marchisio. Fa quindi arrabbiare Osvaldo: entra invano Vucinic. Benitez, in forma come il suo Napoli, lascia fare. Tocca a lui nel finale, e i suoi cambi sono magistrali. Uno, due. Prima Pandev rileva Higuain per trattenere la palla e lanciare a rete uno dei suoi. Chi? Benitez si esalta: manda in campo l’uomo giusto, Mertens. Converte in raddoppio il primo assist di Pandev, facendosi gioco di Marchisio. La Roma ringrazia, ma si sente tranquilla con il Napoli, questo Napoli a meno sei?
Fonte: La Repubblica
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