Tre i messaggi da Cagliari. Uno a squadra e tifosi: il successo in trasferta accredita di nuovo la Roma, l’ex rivale della Juve non è mica finita, farà bene anche Higuain a evitare promesse smisurate, eccede in ottimismo proprio lui che ieri ha reso meno, spesso fuori del gioco. Il calendario, poi: sabato sera il Napoli sarà a Palermo, domenica per la Roma il Parma si annuncia gradevole come una gita ai Castelli. Occorre il miglior Napoli per non accumulare ritardi. Più complesso il terzo: sbaglia a trascurarlo De Laurentiis. Si sarà accorto che la Roma ha presentato al calcio italiano da Cagliari un gioiello: Daniele Verde, considerato dai tecnici il talento emergente, il miglior sinistro con Insigne tra i giovani della serie A. Ha 19 anni, è napoletano della Pigna, “Calcio Pigna” il suo primo club, dal suo palazzo sulla schiena del Vomero si guarda Fuorigrotta, per il San Paolo tre minuti di motorino. Un osservatore della Juve, dicono, fu licenziato per averlo segnalato con una settimana di ritardo, favorendo così la Roma.
Il Napoli che ha investito 13 milioni sul cileno Vargas si è chiesto perché gli sia sfuggito gratis il vomerese Verde? Ai rimorsi esplosi ieri si aggiunge il primo bilancio del Viareggio. Il Napoli è ai quarti, ma sono di Roma, Inter, Torino i vivai carichi di futuro. Un club diventa più grande se investe sui ragazzi, De Laurentiis si invaghì della “Cantera blaugrana” del Barcellona, gli ha ribadito il concetto Benitez che ha visitato anche la sede futurista ma temporanea dell’Igea, per fortuna offerta dal centro medico di Sant’Antimo. Ma il Napoli è oggi fermo alle belle idee. Non c’è da sorprendersi se Benitez, inascoltato, pensa al trasloco. Dovrà intanto pensare anche ad altro. Il Napoli ha l’attacco più forte d’Italia, come sostiene Stramaccioni, sconfitto ieri. Ma può ancora elevarne il congegno offensivo. L’acquisto di Gabbiadini è una risorsa immensa, lo si capisce osservando il suo gol. Piomba in verticale per concludere alla velocità di un treno. Splendida rete, ma la vocazione di Gabbiadini ad accentrarsi lascia libero il settore destro: lì nel primo tempo è diventato un gigante Pasquale, giocando a libero nel contro- lato. Alla sua destra, in parallelo l’Udinese faceva ancora di più con Allan e Widmar. Sostituendo Gabbiadini con Callejon, il Napoli ha coperto il versante libero e arginato l’Udinese che nella ripresa si è liquefatta. Quindi: tocca a Benitez armonizzare la manovra d’attacco, per sfruttare al meglio Gabbiadini punta centrale, coprire a destra, coinvolgere Higuain. Per evitare un 4-4-1-1 che metta in discussione Hamsik, con due mediani centrali e due esterni, vedrete che Benitez studierà un “meccanismo a scalare” avanzando Maggio nella fase passiva. Un correttivo che impone una difesa attenta: Strinic quindi favorito su Ghoulam, con il ritorno immediato di Koulibaly per Britos, complice di Rafael del gol udinese ieri, uno scortava Thereau l’altro gli correva incontro festoso. Legittimano la rincorsa due rilievi positivi: la condizione atletica che ha sgonfiato l’Udinese nella ripresa e la capacità di Benitez nel rendere flessibile la formazione. Il turnover va. Nell’era dei “titolarissimi” era una utopia lottare su tre fronti.
Fonte: Antonio Corbo per La Repubblica
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