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Coppa Italia, Napoli campione: il senso di appartenenza di Callejon, l’intelligenza di Insigne e il muro difensivo…

Una vittoria importantissima per i partenopei, i quali possono cogliere tante note positive dalla partita di ieri sera

Il Napoli ha alzato nel cielo di Roma la sesta Coppa Italia della sua storia. Un successo meritato per quanto fatto vedere dagli azzurri in finale contro la Juventus e, più in generale, in tutta la competizione. I partenopei sono stati una squadra compatta e cinica dalla partita con il modesto Perugia, fino a ieri sera. Nel mezzo, tre buone prestazioni contro Lazio e soprattutto le due in semifinale contro l’Inter. In cinque partite, il Napoli ha subito solo un gol: quello di Eriksen al San Paolo sabato scorso.

Una Coppa che inevitabilmente alza il voto di una stagione nata male e proseguita peggio, almeno fino all’arrivo di Gennaro Gattuso, al suo primo trofeo vinto da allenatore. In attesa di capire cosa succederà in campionato, visto che si giocheranno 12 giornate in circa un mese e mezzo. La Champions è un obiettivo, come dichiarato dal presidente Aurelio De Laurentiis e il Napoli ha il dovere di provarci, anche se il cammino sembra proibitivo visto il potenziale -12 dall’Atalanta. Fatto sta che sono tanti i lati positivi da cogliere da questa vittoria.

Uno di questi è il senso d’appartenenza che le nuove leve possono assorbire da chi al Napoli c’è già da tanti anni. Come Callejon, in lacrime al fischio finale. Per molti in maglia azzurra è il primo trofeo della carriera: il portiere Alex Meret, grande eroe della serata che ha alzato un muro davanti alla porta insieme a Kalidou Koulibaly e Nikola Maksimovic. Quest’ultimo, si è preso una piccola rivincita verso chi non lo ha mai ritenuto all’altezza dei circa 27 milioni di euro spesi per il suo cartellino e verso Maurizio Sarri, che lo spedì in Russia in prestito. Gattuso, invece, ha scelto di schierarlo titolare e il serbo si è dimostrato un difensore con i contro-cojones. Un successo importante anche per Lorenzo Insigne, che a 23 anni decise l’ultima Coppa Italia vinta dalla sua squadra con una doppietta, ben sei anni fa contro la Fiorentina, e ieri si è dimostrato -semmai ce ne fosse ancora bisogno- il faro offensivo dei partenopei. E in più tanta intelligenza tattica, una volta capito il metro arbitrale di Doveri, con alcuni falli preziosi guadagnati in zone del campo in cui è meglio congelare la palla per riprendere fiato.

Inoltre, il Napoli si è garantito l’accesso alla fase a gironi di Europa League e per l’undicesimo anno consecutivo disputerà le coppe europee. Un record in Italia. E ci sarà da giocare anche la Supercoppa italiana, al momento non si sa né contro chi, né dove, né quando. Insomma, l’unica certezza è che una delle due squadre che se la contenderà, sarà il Napoli. 

Nico Bastone

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