Di nuovo il Napoli. Per i quarti di finale e per una rivincita che Ranieri aspetta dal primo ottobre, la sera in cui Mazzarri ha conquistato San Siro. L’appuntamento è per mercoledì al San Paolo e il Napoli troverà una squadra assai diversa, capace di infilare sette vittorie a fila con quella di ieri sera contro il Genoa: sei in campionato, una in Coppa Italia. L’Inter non ha entusiasmato, ma ha vinto con tranquillità, lasciando al Genoa solo l’occasione del gol del 2-1 in pieno recupero. Ha segnato due gol spettacolari con Maicon e Poli, ha ritrovato Sneijder, ha messo minuti nelle gambe di Ranocchia, Cordoba, Poli, Castaignos, Obi e anche Zarate, gente che non gioca spesso. Quelli che giocano sempre sono Cambiasso e Zanetti e anche ieri, in un ottavo di finale di Coppa Italia, Ranieri non è stato nemmeno sfiorato dall’idea di farli riposare. Dentro tutt’e due e fino all’ultimo istante.
Se restiamo sulla scia del derby, anche in questa 24 ore di Coppa Italia milanese ha fatto meglio l’Inter del Milan e non solo perchè c’era più gente a San Siro (8.000 paganti contro i 2.000 di mercoledì). Ha fatto meglio perchè non ha mai sofferto, perchè ha speso poco per vincere, perchè ha evitato i supplementari e perchè mentre Allegri ha perso Pato, Ranieri ha ritrovato Sneijder.
IL CAPOLAVORO DI MAICON- L’Inter non è andata in vantaggio con un gol, ma con un capolavoro firmato da Maicon. L’azione era quasi banale, un classico negli schemi dell’Inter col terzino brasiliano che attacca a destra. Stavolta Maicon ha ricevuto il pallone da Faraoni (dopo una punizione di Sneijder) e anziché accelerare o scattare si è fermato, ha alzato la testa, preso la mira e fatto partire un siluro d’esterno destro piantandolo nel sette che più sette non si può. In quell’occasione, la difesa del Genoa era malmessa, Ze Eduardo ha cercato di chiudere la strada a Faraoni, ma quando Maicon ha cannoneggiato, era solo. Poteva essere il preludio a una bella partita e invece l’ha quasi addormentata. L’Inter ha lasciato La squadra nerazzurra supera senza fatica il Genoa (inutile il gol di Birsa) Nei quarti Ranieri sfiderà il Napolila palla al Genoa che palleggiava bene, con velocità e armonia, ma frenava la sua azione pochi metri prima dell’area interista. Lì si perdeva in inutili giochetti, in passaggi fuori misura e in scelte sbagliate. E’ sufficiente ricordare che nel primo tempo ha tirato una sola volta verso la porta di Castellazzi con un sinistro di Constant fuori dai radar. Del resto la decisione di Marino di rinunciare a quasi tutti i titolari non induceva la squadra a credere nell’impresa. E quando, dopo 25′, ha perso anche il suo capitano Rossi per un infortunio muscolare, si sono spente quasi tutte le residue speranze.
LA FRETTA DI SNEIJDER- Anche Ranieri aveva rinunciato a un bel gruppetto di titolari, fra cui Thiago Motta, portato in panchina nonostante la squalifica di domenica prossima in campionato. Ma dall’infermeria della Pinetina era riaffiorato Sneijder e ieri è stato finalmente il suo turno. Non giocava titolare dal 2 novembre e fin dall’inizio si è capito quanta voglia avesse di riprendere tutto e subito. Giocava in fretta e con fretta, come se sentisse il terreno sbriciolarsi sotto i piedi, voleva il gol, cercava la grande giocata, per questo ha provato la conclusione da tutte le posizioni, senza fortuna. Avrebbe dovuto attaccare con più calma, con più freddezza e forse se invece del giovane e acerbo Castaignos avesse avuto davanti Milito avrebbe avuto dei benefici più concreti. In ogni caso il suo ritorno è il primo grande colpo del gennaio interista.
17° MARCATORE- Non è stata una bella partita, ma i gol da soli hanno scaldato una serata così fredda. Se la rete di Maicon è stata un gioiello da artista, quella con cui Poli ha chiuso la gara e la qualificazione è stato il prodotto di un triangolo perfetto: l’azione è partita da Maicon, cross da destra, controllo di Poli al limite dell’area, palla dentro per Obi che, spalle al porta, ha stoppato, evitato con un sombrero l’intervento di Granqvist e restituito il pallone a Poli: botta al volo, di destro, e 2-0 per l’Inter. L’ex doriano è il 17° marcatore stagionale dei nerazzurri. Si è fatto male anche Constant, entrato per l’infortunio di Rossi, e Marino ha ha fatto debuttare il giovane Marchiori. Ha cambiato anche Ranieri, togliendo Castaignos per Zarate che è arrivato al tiro (parato da Lupatelli) dopo pochi minuti. La partita si è spenta prima dell’ultimo ritorno di fiamma con cui il Genoa ha segnato il suo gol: traversa di Pratto di testa, palla recuperata in area piccola da Birsa e spedita in rete. Era il secondo minuto di recupero, l’unico in cui la coppia Cordoba-Ranocchia si è appisolata.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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