Non ci sono sorprese nella finale di Coppa del Re tra Barcellona e Athletic Bilbao. I blaugrana hanno la meglio sui baschi con un sonoro 3-0 e regalano a Pep Guardiola il suo ultimo trofeo dell’avventura barcelloniana. Preludio del match i sonori fischi con cui la “Marcia Real”, ossia l’inno spagnolo, è accolto dalle due tifoserie. L’orgoglio basco e il nazionalismo catalano la fanno da padrona nel prepartita, nell’odiata Madrid castigliana.
Per quel che riguarda il calcio giocato c’è in realtà poco da dire. La suicida tattica di Bielsa che schiera Amorebieta in marcatura su Messi da i suoi dannosi frutti immediatamente. Il Barcellona crea, spreca, grazia, ma alla fine colpisce prima con Pedro, poi con Messi e infine di nuovo con Pedro. E siamo solo al 25′. Da quel momento in poi solo accademia. Il Bilbao cerca di fare qualcosa, spinto dai suoi irriducibili tifosi (anche sullo 0-3 i loro cori surclassavano quelli catalani), ma è poco o nulla a confronto dell’ubriacante possesso palla barcelloniano, nonostante pesi sul match un rigore su Llorente incredibilmente non visto dall’arbitro. Tra le fila basche c’è inoltre da sottolineare la prova di un volenteroso Muniain. Il ragazzo dimostra di sentire molto la partita, ma è penalizzato dalla posizione troppo esterna e non riesce quasi mai ad incidere o a servire l’isolatissimo Llorente. Nonostante questo si dimostra comuqneu un giocatori di talento, in grado di mettere in difficoltà con i suoi seppur discontinui sprazzi.
Il finale è un mero countdown per la festa Barça, che in realtà rischierebbe anche di fare il 4-0. Guardiola chiude con una coppa la sua straordinaria esperienza in Spagna, mostrando che al di là dei Messi o degli Iniesta molti dei successi catalani portano la sua inconfondibile firma. Tra i baschi c’è invece molta amarezza, ma anche tantissimo orgoglio. Bellissime le scene finali, con il sipario che cala mentre Guardiola abbraccia i suoi giocatori per l’addio, mente i tifosi del Bilbao tributano un’ovazione ai loro beniamini, nonostante la sconfitta, dimostrando sportività e attaccamento alla maglia non indifferenti.
Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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