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Coppa America, ultima boa: il giorno della verità

Oggi alle 18 la conferenza dei servizi per la Coppa America si riunirà per verificare se il nuovo progetto che riguarda la scogliera è compatibile con i vincoli paesaggistici. E si esprimerà. Tutto è nella mani del sovrintendente Stefano Gizzi, toccherà a lui dire se il nuovo progetto elaborato dalla commissione edilizia integrata del Comune sia appunto compatibile o no. In caso di fumata bianca si assegneranno le gare e si procederà con i cantieri. Se la fumata sarà nera addio regate. Quello che appare abbastanza sicuro è che almeno questa volta non sono ammesse nuances, ovvero non ci potrà essere fumata grigia perché i tempi slitterebbero di troppo e non ci sarebbe più spazio per i lavori. È il giorno della verità, dentro o fuori e ciascuno dovrà assumersi le sue responsabilità di fronte alla maggioranza della città che aspetta con favore le regate, gli investimenti e le ricadute economiche e in termini di nuova occupazione. Il nodo da sciogliere è quello dell’allungamento della scogliera. C’è il parere positivo del ministero per i Beni culturali, secondo il quale trattandosi di opere temporanee e una tantum si può procedere. Gizzi nonostante questo è dubbioso. Vuole capire in che modo si potrà poi ritornare allo stato originario e fare emergere un muraglione antico sepolto dietro agli attuali scogli da tempo immemore.
Giornata nervosa quella di ieri sul fronte World series dell’America’s Cup. La commissione edilizia integrata ha lavorato fino a tarda sera. La conferenza dei servizi fissata in un primo momento per le 16 è stata spostata alle 18. Il segnale che bisogna mettere a punto ancora un po’ di cose e la carta bollata sarà limata fino all’ultimo momento. Il sindaco Luigi de Magistris non ha dubbi e insiste: «Le regate si faranno, qui a via Caracciolo e Napoli avrà grandi benefici dalla manifestazione». Sul fronte della Sovrintendenze mentre Gizzi manifesta dubbi, il direttore regionale dei Beni culturali Gregorio Angelini e molto più possibilista. «Ci sono i presupposti – dice – perché oggi si possa chiudere postivamente. Non spetta a me dire l’ultima parola. Ma al sovrintendente Gizzi. Che mi ha chiesto di far esprimere il ministero e sapete come è andata». Dunque Angelini ottimista: «Aspettiamo di vedere oggi gli elaborati nell’ultima conferenza non si è chiuso perché per la scogliera è necessario adottare la procedura ordinaria e non quella semplificata. Quello di Gizzi è parere obbligatorio e vincolante il nodo lo ripeto, sono le scogliere». Angelini sul punto spiega ancora: «Il mio ufficio fa una valutazione anche di ordine più generale sempre nel rispetto delle leggi e dei parerei. Nel senso che si valuta il fatto che siano opere temporanee, che hanno ricadute sociali importanti per la città. E devo anche sottolineare che non c’è nessun vincolo sotto i 90 metri di edificabilità. Perché sono state dette tante cose, alcune inesatte».
L’America’s cup è terreno ora di scontro politico. Il Pd a livello nazionale – pure afflitto da altre rogne come quella di salvare l’Italia – con i senatori Roberto Della Seta e Francesco Ferrante chiedono al governo di decretare lo sto alle regate: «Dovrebbe bastare il buon senso a imporre la rinuncia all’assurdo progetto di realizzare due scogliere provvisorie di fronte alla villa Comunale e a via Caracciolo». A Livello napoletano è Francesco Moxedano capogruppo dell’Idv a scendere in campo per le regate: “Basta con i noi pretestuosi – dice – è un evento irrinuciabile al quale la nostra città non può rinunciare per problemi burocratici. In ballo c’è il destino di migliaia di persone con un impatto notevole sull’economia. Non vorrei che stiano prendendo corpo forze che non hanno condiviso il rinnovamento della politica e della vita amministrativa messo in campo dal Sindaci Luigi De Magistris unicamente per contrastarlo anche a danno della stessa città”.

 

Fonte: Il Mattino

 

La Redazione

P.S.

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