«La Coppa America è stata un successo ma ora lascio e non cambierò idea. Le mie sono dimissioni vere, convinte e irrevocabili». A poche ore dalla chiusura delle World Series, arriva l’annuncio a sorpresa di Mario Hubler. L’amministratore di Acn, indagato nell’inchiesta sulla bonifica dell’area ex Italsider, sgombera subito il campo «dagli equivoci»: «Non lascio per la vicenda Bagnoli – chiarisce – Ne ero a conoscenza da tempo, ne hanno parlato anche i giornali. E comunque si tratta di due questioni diverse».
Alla base della decisione, spiega Hubler, c’è la rivoluzione che ha riguardato in questi mesi l’Acn, la società che ha organizzato le regate all’ombra del Vesuvio: «Prima i soci erano Regione, Provincia, Comune ma anche Unione Industriali, che ha poi lasciato posto alla Camera di Commercio. Il capitale è diventato così interamente pubblico. Una scelta che mi ha lasciato perplesso. È cambiata inoltre la mission perché da società di scopo l’Acn è diventata un contenitore autorizzato a gestire anche altri eventi. Una trasformazione che sarà esecutiva dal 16 luglio». Da qui l’idea di gettare la spugna, come aveva fatto – un anno fa – Paolo Graziano: «Alla luce di queste novità ritengo doveroso fare un passo indietro. Non sono un uomo buono per tutte le stagioni. Sono convinto, poi, che manifestazioni come le World Series non possano essere organizzate solo con fondi pubblici». Di tutto ciò, rivela, «ho già discusso con i soci, che mi hanno chiesto di ripensarci. Li ringrazio ma considero chiusa questa esperienza».
Hubler manterrà l’incarico fino all’assemblea dei soci, «che conto di convocare entro metà giugno e alla quale mi presenterò dimissionario. Questo perché ritengo che, dopo aver incassato i risultati straordinariamente positivi della kermesse, sia giusto restare per chiudere i conti e completare il lavoro». Nel frattempo, però, l’amministratore chiederà a Regione, Provincia, Comune e Camera di Commercio una riduzione dello stipendio «che non dovrà superare l’80 per cento della retribuzione del sindaco, come previsto dalla spending review». Sul futuro, invece, non si sbilancia: «Tornerò a fare l’ingegnere. La politica? Allo stato escludo un mio impegno diretto».
Resta tuttavia la soddisfazione, sottolinea, «per i risultati ottenuti in questi nove giorni, che sono andati al di là di ogni previsione, anche perché siamo riusciti a promuovere la manifestazione a livello internazionale e a coinvolgere i circoli velici, come avevamo auspicato». In questo senso Hubler snocciola una serie di dati: «Da sabato 13 a domenica 21 aprile sono scese in strada un milione e mezzo di persone. Una folla record che ha prodotto un ritorno economico notevole. Potremo quantificarlo a inizio giugno, quando saranno pronti gli studi di Deloitte e dell’Università Parthenope». Quindi arriva l’affondo: «Secondo una ricerca effettuata da Federalberghi Napoli, durante le World Series la percentuale di occupazione degli hotel ha raggiunto l’85 per cento. Numeri confermati dalle strutture alberghiere che però oggi, a evento concluso, parlano di una media del 70 per cento. Si tratta di un comportamento assurdo. Evidentemente in tanti nella nostra città non riescono a fare a meno di lamentarsi». E ancora «solo nel village sono state sfornate 14mila pizze, venduti 18mila tra dolci, gelati e snack, prodotti 20mila caffè e acquistate 25mila bibite. L’anno scorso, invece, i caffè venduti sono stati 2600 mentre dolci, gelati e snack 5700». Completano il quadro le cifre su internet e sulla comunicazione: «In pochi giorni su Twitter – aggiunge Hubler – abbiamo ottenuto 33mila followers mentre l’evento è stato seguito complessivamente da 375 giornalisti e fotografi per 200 testate provenienti da 13 Paesi del mondo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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