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«Coppa America, Bagnoli rischia». Ipotesi Nisida

Il punto è questo: se entro sette giorni non parte il treno America’s Cup, ovvero i cantieri, c’è il rischio concreto che i ritardi accumulato per le opere del villaggio della vela sulla colmata a mare di Bagnoli siano tali da pregiudicare la stessa organizzazione del big event tanto atteso da Napoli. Se ne parla a bassa voce ma se ne parla in tutti i palazzi interessati. Da quello del Comune, passando per Provincia e Regione fino agli industriali. Dove, abituati a essere molto pratici, segni di insofferenza sulla situazione arrivano in maniera palese. E naturalmente la Bagnolifutura che è prontissima ad assegnare i lavori ma non può farlo. Perché mancano autorizzazioni e fondi. «Aspettiamo una risposta da 40 giorni – spiega il vicesindaco Tommaso Sodano – a noi servono le autorizzazioni, i risultati dei test sui suoli e avere i pareri. Comunque sia ci dicano sì o no. Chi decide deve assumersi la responsabilità che se tutto ciò non accade entro sette giorni difficilmente riusciremo a recuperare i ritardi. Se dovessero, per esempio, darci l’ok, ma poi non ci sarebbe tempo per i lavori sarebbe tutto inutile. Non vorrei che ci fossero palleggiamenti tra Procura e ministero. È in gioco il futuro di Bagnoli. Se arrivasse un no? Sarebbe comunque una risposta».
Procediamo con ordine. Cosa è che non funziona? E perché tanto traccheggiare? Incombono sulla colmata a mare due cose: una inchiesta della Procura sulla bonifica. In caso di sequestro dell’area salterebbe ogni accordo siglato fino ad ora. E i test sulla qualità dei suoli, dell’aria e dell’acqua risposte attese dal ministero dell’Ambiente, inviati ormai a Roma da almeno 48 ore, del sito dove per un secolo ha insistito l’Italsider e i veleni che ne fuoriuscivano. Senza pareri chiari su questi due fronti è impossibile assegnare i lavori in via definitiva. Chi, del resto, si assumerebbe in caso di stop la responsabilità di risarcire l’azienda assegnataria? Da oggi scattano sette giorni segnati in rosso: se entro il prossimo venerdì non si sblocca la situazione allora la Coppa America potrebbe traslocare altrove, da intendersi sempre Napoli ma non Bagnoli. Una ipotesi alla quale sotterraneamente si sta lavorando sodo. Anche se alla fine gli organizzatori di Acea hanno scelto Bagnoli e bisognerà convincerli ad accettare una location diversa. Che potrebbe essere Nisida. Ipotesi non campata in aria, anzi. Scartato il molo San Vincenzo, c’è il no della Marina militare, questione di sicurezza nazionale. Dal prossimo venerdì mancheranno 131 giorni alle regate: in mezzo ci sono le festività natalizie e le domeniche. Chi dovrà allestire le opere avrà fra gli 85 e i 100 giorni di tempo. Quindi ultimate le opere stesse si dovrà procedere ai collaudi e alle autorizzazioni per aprire il villaggio. Va da sè che 131 giorni a disposizione, detratte le domeniche e le festività natalizie, sono davvero un tempo risicatissimo.
Al netto dei risultati dei test, che tutti auspicano non negativi, poi bisogna sciogliere un altro nodo fondamentale. La Regione, l’ente che materialmente mette i soldi per la manifestazione, ha varato la delibera dal valore di 22 milioni per i lavori, ma i finanziamenti effettivi non ci sono ancora. Di questi soldi ben 17 milioni servono per i cantieri, due per pagare il marchio agli americani e i restanti 3 per far funzionare la società di scopo. Inoltre l’ente di Santa Lucia deve ancora sbloccare i 15 milioni, che fanno parte del pacchetto Coppa America, per completare il parco dello sport, il centro benessere e i parcheggi. Servono 90 giorni di lavoro anche qui. E serve costruire la strada di accesso ai parcheggi fatta per metà perché appunto sono i finiti i soldi. Una situazione difficile non impossibile da sbloccare a patto che non si perda più tempo. 

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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