In Argentina tutti ne parlano, tutti lo aspettavano. Adesso il “ sogno si è materializzato”. La prossima finale di Copa Libertadores, vedrà di fronte Boca Juniors e River Plate. Gli epiteti si sprecano: c’è chi parla di apocalisse, chi di partita della storia. Certamente sarà il Superclasico più importante, inedito, mai visto, e non adatto ai deboli di cuore.
Dopo la rimonta del River in casa del Gremio nella notte di mercoledì, ieri è toccato al Boca, che forte del 2-0 della Bombonera, guadagna il pass per la finale della storia. Finisce 2-2 il match di ritorno all’Allianz Parque contro il Palmeiras: per gli Xeneizes, è stata certamente la semifinale del Pipa Benedetto, che ha prima sentenziato il match dell’andata con una doppietta, e stanotte siglato la rete del 2-2 che ha definitivamente spento le speranze della squadra di Luiz Felipe Scolari, proprio quando la torcida del Palmeiras sperava nell’impresa guidata da Garcia e dal rigore dell’ex Milan Gustavo Gomez.
Nel segno del Pipa, già: quello che ogni volta che entra in campo alla Bombonera segue un rituale ben preciso, guardando sempre verso La Docein ricordo di quando sedeva sugli spalti tifando ed esultando per quella maglia xeneize che ora indossa. Mai come oggi, quell’impresa è di un cuore gialloblu, scappato alla pericolosa chance di eliminazione proprio dal Palmeiras nella precedente fase a gironi: se i brasiliani avessero perso all’ultima giornata contro lo Junior Barranquilla, infatti, avrebbero potuto decretare la fine dell’avventura del Boca in Libertadores. La vittoria del Verdao, invece, ha cambiato storia e destino, permettendo il passaggio del turno ai gialloblu.
Insomma sarà finale, la finale della storia. Le due squadre non si sono mai incontrate prima d’ora nell’ultimo atto della Copa, ma solo due volte in finale di una competizione. La prima nel campionato del ’76, la seconda proprio quest’anno in Supercoppa nazionale: tra 7 giorni, alla Bombonera, andrà in atto il nuovo capitolo di un’incredibile storia, in attesa della definizione del giorno della gara del ritorno (inizialmente prevista per il 28 novembre) con ogni probabilità anticipata dalla Conmebol per questioni inerenti al G20.
Ciò che è certo, è che sarà storia: unica, suggestiva, negli scenari della Bombonera prima e del Monumental poi. In una Buenos Aires, che vivrà blindata e con il fiato sospeso la sfida del secolo.
fonte: gianlucadimarzio.com
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