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COPA AMERICA – “Cartoline azzurre”: Uruguay-Paraguay!

Il capitolo conclusivo di una sorprendente Coppa America avrà luogo a Buenos Aires alle 16.00 ora locale, e vedrà un Uruguay che si è giocato brillantemente tutte le proprie carte, riuscendo anche a fare a meno di un elemento fondamentale come Cavani, contro un Paraguay che a sorpresa ha avuto la meglio sul Brasile e sul Venezuela, dando poi luogo anche ad una rissa. Preme sottolineare come si sia assistito allo sport puro,scazzottata sopra citata a parte: al contrario di qualsiasi tipo di competizione proposta dal calcio europeo, questo torneo non ha evidenziato errori arbitrali, anzi i direttori di gara hanno condotto le gare brillantemente, gestendo anche situazioni spinose come i gol fantasma, uno dei quali è capitato in Argentina-Uruguay. Ma forse cosa più interessante è notare come non ci siano state grandi proteste a queste decisioni, accettandole di buon grado e sforzandosi di riagguantare subito il pari, invece di accalcarsi dinnanzi all’arbitro per esporre le proprie tesi. Un calcio così sarebbe bello da vedere non solo ogni quattro anni e dall’altra parte del mondo, ma anche in casa nostra, valorizzando l’etica di un direttore e dei suoi guardalinee che garantiscono la propria impeccabilità (per quanto questo sia possibile), e al tempo stesso mostrando anche giocatori che non si perdono in chiacchiere, ma cercano di dare il massimo con la palla al piede.

L’Uruguay è pronto a scrivere il proprio nome nella storia, come detto da Edinson Cavani, che ha recuperato dal suo infortunio ed è tornato a disposizione del suo mister. Per lui sarà “la partita più importante” della sua vita, poiché hanno la possibilità di conquistare il trofeo. Ma non è tanto la condizione del giocatore a tenere banco, quanto la mini-faida che sta maturando tra Napoli e lo stesso Uruguay: da un lato Aurelio De Laurentiis, anche a ragione, teme che il ragazzo possa avere un nuovo infortunio, che rovinerebbe i piani del patron e di Mazzarri per il nuovo Napoli. Dall’altro lato dell’ Atlantico risponde il C.T. Oscar Tabarez, che rivela di non sentire neanche ciò che dice il presidente del Napoli. Nel mezzo della discussione è poi sbucato un Gargano che ha quasi preso le parti del mister della celeste, invitando il produttore cinematografico a pensare ai propri affari, forse però dimenticando l’importante investimento che la società ha fatto sul “Matador”. Stando le cose in questo modo, è probabile che Tabarez scelga di scendere in campo con la formazione ed il modulo che gli ha fruttato l’accesso a questa partita, lasciando Cavani in panchina pronto a calcare il campo nel caso le cose si mettano male. In porta dovrebbe quindi posizionarsi Fernando Muslera, con il rientrante Caceres in difesa al fianco dei compagni di reparto Maxi Pereira, Lugano ed il riconfermato Coates; a metà campo si sistemeranno sicuramente Alvaro Pereira, Gonzalez e Perez, più chi prenderà posto proprio vicino a quest’ultimo. Due sono i candidati per il ruolo di mediano, Arevalo Ruiz, titolare fino ad ora, e il partenopeo Walter Gargano, che ha realizzato uno dei rigori che ha fruttato la vittoria contro il Perù in Semifinale. Davanti, il tandem Forlan-Suarez avrà il compito di scardinare la resistente difesa avversaria. Questa formazione ha le capacità e i giocatori necessari per cambiare modulo a gara in corso, quindi si potrebbe anche assistere al passaggio dal 4-4-2 all’offensivo 4-3-3, dando spazio anche al numero 7 del Napoli, Cavani, di entrare in campo e dire la sua.

Il Paraguay che è arrivato a giocare per il titolo di campione d’America non ha vinto neanche una partita, almeno entro i novanta minuti regolamentari. Facendo affidamento sull’innalzamento delle sue mura difensiva, ha concesso poco alle proprie avversarie, costrette dopo la fase a gironi a dover disputare supplementari e, in qualche caso, anche i rigori. Si potrebbe dire quindi che Martino ha ottenuto il massimo del risultato col minimo sforzo, non portando a casa neanche una vittoria, ed è molto difficile credere che tradirà questa mentalità di gioco proprio ora, contro una squadra votata all’attacco ma che ha mostrato grandi qualità anche nella fase difensiva. Il C.T dell’albirroja ha qualche dubbio sulla scelta dei giocatori: uno tra Marecos e Torres scenderà in campo per formare il reparto difensivo con Alcaraz, Veron e Da Silva, davanti al portiere Villar. A centrocampo si dovrebbe vedere Ortigoza, autore di un mini incontro di boxe al termine della partita con il Perù di Vargas, che non gli è costato neanche la squalifica. Il resto della linea mediana sarà composto da Riveiros, Estigarribia e Barreto. In attacco Valdez farà compagnia a Lucas Barrios. Con il Tata Martino squalificato assieme a vari elementi della selezione paraguaiana, oltre al suo vice, siederà sulla panchina l’allenatore delle giovanili. Alta è la concentrazione nelle fila del Paraguay, e tanta è la voglia di vincere, che è possibile dedurre dalle parole non solo dell’allenatore, per il quale questa è la sua partita più importante da quando allena, ma anche da ciò che esterna la punta Barrios, secondo il quale non si deve scendere in campo per partecipare alla finale della Coppa America, dovendosi queste partite non giocare, ma vincere. Potrebbe anche essere la volta buona di vedere questa squadra ottenere una vittoria!
Siamo alla fine di questo torneo, e sembra quasi che si stia per assistere ad una specie di attacco alle “alte mura di Troia”: da un lato una delle tre favorite alla vittoria finale, che questa sera potrebbe scavalcare l’Argentina nella classifica di chi ha vinto più volte la Coppa America, dall’altro una squadra che fa del catenaccio e del contropiede i propri punti di forza. Riuscirà Tabarez a guidare la sua squadra alla vittoria, battendo gli uomini di Martino, o riuscirà il Paraguay ad avere la meglio dopo 64 anni sull’Uruguay, o ancora riuscirà a portare a casa una vittoria “pareggiando”? Il conto alla rovescia è quasi terminato: la sfida dei “guay” sta per avere inizio. Buona visione.

 

Emanuele Romolo Criscuolo

 

 

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