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Contro l’Inter Pandev sente aria di grande ex

Per il macedone è la prima sfida ai nerazzurri davanti al pubblico del San Paolo

Appena la caviglia sinistra ha smesso di procurargli noie, Pandev è ritornato ad essere l’ispiratore della manovra offensiva del Napoli: quattro gol nelle ultime sei gare, un poker di platino, reti da campione. Il macedone è balzato sugli scudi dopo la sconfitta con il Chievo Verona. E da allora si è rivista la squadra sicura e travolgente del girone d’andata: diciassette reti in sei partite, cinque vittorie ed un pareggio, un’andatura da prima della classe. Mazzarri sapeva. Intorno al macedone aveva impostato il nuovo disegno tattico dopo la partenza di Lavezzi. Tocca a lui, infatti, rifinire l’azione sulla trequarti, tentare la penetrazione per vie centrali, cercare la conclusione negli spazi stretti. E non essendoci in organico un alter ego del macedone, Mazzarri ha dovuto arrangiarsi per un bel po’, da qui la serie di pareggi. Ecco spiegato il rallentamento in classifica, il volo della Juventus ed i sogni di aggancio da parte del Milan. Purtroppo Pandev ha dovuto fare i conti con un infortunio più fastidioso che grave privando il Napoli delle sue giocate da fuoriclasse. 

DECISIVO – Ma oggi è tutta un’altra storia. Il macedone è tornato a recitare da protagonista lasciando gongolare anche Mazzarri che lo stava aspettando a braccia aperte. Pandev ha risolto la gara con l’Atalanta con uno spunto da campione; ha svolto un lavoro di rifinitura in casa del Toro prezioso per la rimonta; ha spianato la strada per la vittoria con il Genoa; ha frenato le ambizioni del Milan con il gol del pari; e dopo la bella prestazione con il Cagliari, si è ripetuto a Pescara centrando di nuovo il bersaglio e non lasciando risentire più di tanto dell’assenza di Cavani. 
RECORD PERSONALE – Ventinove presenze e sei gol. Una stagione più che positiva quella di Pandev considerato le noie alla caviglia. Già raggiunto il tetto dei gol raggiunto lo scorso campionato laddove subentrava spesso dalla panchina per lasciare posto a Lavezzi. Ma ora comincia il bello. Kung Fu vuole chiudere il campionato in crescendo e gettare le premesse per un ritorno in Champions League con la maglia del Napoli dopo le soddisfazioni provate con quella dell’Inter nella stagione del Triplete. Già, l’Inter. La sua ex squadra che si ritroverà di fronte domenica sera al San Paolo e che lo scaricò troppo frettolosamente dopo la partenza di Mourinho. Un’Inter che non se la passa bene e che peraltro è costretta a guardare dal basso in classifica il suo Napoli. Pandev va ancora più fiero della scelta effettuata l’estate scorsa, allorché si ridusse l’ingaggio pur di raccogliere l’invito di Mazzarri e quello di De Laurentiis di passare al Napoli a titolo definitivo. Quel gesto colpì abbastanza il presidente che definì il macedone “un vero gentiluomo” . E lo ha colpito ancora di più nel sapere che Pandev nello spogliatoio azzurro è benvoluto da tutti ed è prodigo di consigli per il giovane Insigne. Da ex Pandev non ha ancora affrontato l’Inter a Fuorigrotta. Era assente lo scorso campionato allorché Lavezzi mise a segno il gol vittoria. E’ stato presente invece due volte al Meazza: nella prima, ad ottobre del 2011, per strafare s’infortunò e non poté gioire per il tre a zero firmato da Campagnaro, Maggio ed Hamsik; in questo campionato, invece, subentrò dalla panchina senza peraltro evitare la sconfitta per due a uno. 
RIVINCITA – E’ arrivato il momento della rivincita, il momento di vivere un’altra notte magica stavolta davanti ai propri tifosi. Rientreranno Cavani e Behrami, sarà un Napoli proteso a conquistare la ventunesima vittoria della stagione, la terza consecutiva, quella che potrebbe sancire il ritorno quasi aritmetico in Champions se il Milan non dovesse battere il Toro. Insomma, le notti che tanto eccitano Goran Pandev, perché di notte scoppiò l’idillio con Josè Mourinho, suo grande estimatore e per il quale ha tifato ieri sera davanti al televisore. Ma da quando è arrivato a Napoli, Kung Fu ha scoperto in Mazzarri un allenatore altrettanto capace quanto il portoghese, un tecnico che ha saputo rigenerarlo e tirare fuori di nuovo tutto il meglio del suo repertorio. Un repertorio, frenato solo da quell’infortunio alla caviglia ma molto apprezzato dal pubblico del San Paolo, specie da quelli dal palato fine. Le giocate di Pandev non sono mai banali e profumano già di Champions. 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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