E alla fine si scoprì che Gregucci e Zeman frequentano lo stesso bar. Erano sembrate sospette le mimiche facciali del boemo quando gli si riferiva dei complimenti del neo tecnico della Reggina, poi infatti ha “confessato”. «Abitiamo nello stesso rione a Roma, spesso ci siamo ritrovati a prendere un caffè insieme. So che trasmetterà alla sua squadra i concetti di grinta e cuore, spero che li abbia anche la mia, di più».
– Può stare certo che ai suoi non mancheranno le motivazioni
soprattutto da quando, cioè nelle ultime ore, è stato stabilito il premio promozione. Un milione e mezzo di euro da dividere tra tutti con criteri basati anche sul minutaggio e i gol. Zeman aveva anticipato i suoi giocatori pattuendolo con la società alla firma del contratto. E si badi bene, premio per promozione diretta, niente per i play off. Ma guai a distrarsi, il cammino è ancora lungo. Gli ostacoli nascondono grandi insidie. La Reggina si presenta all’Adriatico annunciando un coraggioso 3-5-2, Zeman non ci crede e non si fa scrupoli a stuzzicare Gregucci. «Tanti dicono di schierare la difesa a tre, poi in realtà è a cinque. Mi aspetto che l’avversario punti a impedire di giocarci e ripartire in contropiede. D’altronde Gregucci nella sua carriera ha fatto il difensore. La Reggina punta a risalire, ovvio che se sta così staccata in classifica qualche problema deve averlo, però la sconfitta contro la Juve Stabia non significa niente. Lì hanno perso in tanti, noi compresi. Al Granillo ci sconfissero 4-2, però ricordo che fui soddisfatto della prestazione. Mi accontenterei di ripetere quella prova, il risultato sarebbe diverso. L’assenza di Campagnacci? E’ un buon attaccante, però abbiamo anche affrontato gente più forte di lui».
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