Resiste in Coppa il Napoli; già qualificate l’Inter ed il Milan; le romane crollano. Allegri, si dice, lascerà il Diavolo nel 2012, anche se a chiacchiere si parla di un contratto a vita. Il Milan è miseramente caduto contro il Barcellona. La Juventus non può non programmare qualche centinaio di milioni di euro per l’anno prossimo, affidando gli affari a Beppe Marotta, che resta un manager di rara perizia. La Nazionale ci ha rallegrato tanto, le Coppe meno. D’incanto abbiamo riconosciuto nelle ripartenze il modulo che più si adatta alla nostra personalità tecnica e tattica. Naturalmente ognuno, auspice le Televisioni, che hanno puntualmente informato gli italiani che il Napoli, a Bergamo, aveva pareggiato……. e non perso, ha detto la sua. Ne sono state dette di cotte e di crude,
Sky e Mediaset sembrano più televisioni milanesi che nazionali e nel fare la loro parte di bassaiole cercano di vendere al più alto prezzo possibile la loro merce, che non è scadente.
Voglio esternare il mio dissenso per il comportamento delle Televisioni Nazionali che sistematicamente offendono la classe intellettuale e giornalistica del sud ignorandola o affidandole un ruolo marginale. C’entra probabilmente una questione di “rimorchio”. Vale a dire che, chi per una ragione, chi per un’altra, quaggiù in molti procedono al seguito di qualche illustre personaggio, quando sarebbe tempo invece di guardarsi in faccia per trovare una politica comune, di respiro veramente meridionale. Ma la verità è anche che la faccia giornalistica riflette la faccia di tanta altra gente, compresa quella della nostra società maggiore, che è il Napoli e che avverte, uno evidente stato d’imbarazzo che lo sospinge a fare salamelecchi al nord e al centro.
Ma De Laurentiis, Fassone e compagni devono capire, che è ormai tempo di non tenere più lo sguardo volto a settentrione ma al meridione. E’ l’amicizia con Lillo Foti, con Zamparini, con il Lecce, con il nuovo Bari, con Juve Stabia e Nocerina, con il Sorrento ed il Benevento e via dicendo che ci deve interessare. Questi possono essere considerati amici. I Galliani, Moratti e co. Sono concorrenti, simpatici, leali, ma concorrenti . Fassone è su questo piano meridionale che dovrebbe muoversi. Non ci consta fino ad oggi lo abbia fatto.
Mi rendo perfettamente conto che il Napoli ha molti problemi da risolvere ma non è che questi problemi possano venire risolti accentuando una impostazione di sudditanza e tardando invece ad alimentare i rapporti con Palermo, Reggina, Catania e via dicendo.
Il Napoli non gode di buona stampa nel Sud, perché del Sud se n’è sempre strainfischiato.
L’augurio nostro è che trovi la voglia e il tempo per realizzarsi su questo piano.
Per farlo occorrerà anche tutta la buona volontà della sua squadra. Il calcio che le abbiamo visto praticare con Lazio e Atalanta davvero ci preoccupa. Il commento poi di Mazzarri a queste partite non mi è sembrato dei più appropriati; perlomeno lascia sospettare equivoci colossali. Mazzarri s’è mostrato soddisfatto perché adesso tutti correrebbero come matti. Ma correre non significa giocare, e questo Walter dovrebbe saperlo. La corsa è un momento del gioco, non è il gioco. Direi piuttosto che è nella corsa il più grosso difetto del Napoli attuale. Tutti si muovono ma non tutti mantengono la posizione, di modo che una fisionomia precisa della squadra non è sempre chiara. E’ sempre diversa, cangiante, insicura. Nel Napoli perfino i laterali (che sono buoni) si agitano freneticamente. Il centrocampo, così come gioca è un assurdo tattico. Il solo Inler mantiene disciplinatamente il ruolo; Gargano ha l’abitudine di stracciare sistematicamente la squadra in avanti. Hamsik, invece, deve ritrovare la posizione a lui più congeniale, il passo. Ora, messe così le cose, con l’inquieto Lavezzi che ci ritroviamo, dobbiamo sperare sempre nella vena di Cavani.
Il Napoli ha bisogno di correre di meno e restare più ancorato ad un certo reparto, che è quello di centrocampo.
Walter deve ricordarsi, per ricostruire un Napoli da scudetto, della squadra vista con Udinese e Manchester City. Quella squadra ha fatto correre la palla più degli uomini. Esplosioni offensive e non aggressioni sbadate.
La recente partita di Bergamo deve pur aver ricordato qualche altra cosuccia. Meno male che il Napoli ha Cavani in attacco. Però va detto che quando Cavani viene schiacciato sotto rete può fare ben poco, per non dire niente. Cavani “fa” quando il Napoli esprime gioco, consentendogli di partire da metà campo e galoppare in spazi liberi. Dove sono gli spazi liberi nel Napoli? Appena se ne apre uno Gargano si infila, escludendo dall’azione l’attaccante. Solitamente però gli spazi mancano. Il Napoli procede per passaggi orizzontali che costituiscono il divertimento delle difese avversarie; la ricerca del gol è pura avventura, per non dire accidente. La conclusione è che la squadra non riesce sempre a dare una sensazione di forza e di continuità. Sono questi i problemi che Walter è chiamato a risolvere prontamente; ha tutte le carte in regola per farlo.
Il recupero della undicesima giornata che porta al San Paolo la Juventus, la posizione di classifica non certo brillante, impongono un dirizzone all’andazzo del Napoli. Il Napoli e Mazzarri sono ad una svolta. Speriamo che la Juventus domani, il Lecce sabato ed il Villareal il 7 dicembre siano quella buona.
A cura di Nando Troise
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