Si chiama Napoli-Juve, è la madrepartita del calcio tinto d’azzurro, e gli undici uomini scelti da Walter Mazzarri sono pronti: tutto esaurito al San Paolo, un’onda azzurra da fare invidia a North Shore. Da cavalcare.
LA DIFESA – E allora, le scelte. Squadra fatta, imbastita, cucita come un vestito da indossare per la serata di gala: De Sanctis in porta, sempre e comunque; e, davanti, Campagnaro-Cannavaro-Aronica. Il tris d’assi della difesa, la garanzia e la forza. E le motivazioni: l’argentino con passaporto italiano è al settimo cielo, considerando che anche il ct Prandelli ha messo gli occhi su di lui; il capitano, beh, è uno che la partita con la Juve la sente come nessuno, soprattutto dopo aver guardato il Bayern e la Champions da casa; e Totò è l’uomo dell’impresa, il cuore che batte più forte del dolore di una ginocchiata pazzesca rimediata da Mueller. Ci sarà. E non c’erano dubbi.
VAI CAMILO – A centrocampo, a sinistra, il ballottaggio Zuniga-Dossena s’è risolto come spesso è accaduto: spazio al colombiano. A Camilo detto Cami che, il 15 novembre, sfiderà i colleghi e amici Lavezzi e Fernandez in Argentina-Colombia (valida per le qualificazioni mondiali). Otto volte su tredici partite, Mazzarri l’ha messo dentro dal primo minuto, di cui cinque a sinistra. Anche oggi sarà quello il suo habitat, e ancora una volta il suo avversario sarà uno rapido e tecnico come lui (Pepe). Dovrà contenere e ripartire, Zuniga: la gamba c’è, la forma è smagliante. A destra, invece, Maggio, mentre la mediana sarà tutta svizzera: Dzemaili e Inler. L’uomo che in estate ha rifiutato la Juve e scelto il Napoli.
IL TRIDENTE – L’attacco è una filastrocca da ripetere a memoria: Hamsik-Lavezzi-Cavani. Con licenza di svariare e scambiarsi le posizioni. Con il Pocho un po’ centravanti e un po’ libero di inventare. Inserimenti e intuizioni: un copione che vale un’arma letale, se recitato a dovere. La condizione fisica e le motivazioni sono al top: il Lavezzi delle ultime settimane è una sorta di centometrista incontenibile che semina panico. I due colleghi, invece, hanno voglia di mettere la parola fine in calce a un periodo non proprio esaltante: entrambi non segnano al San Paolo dalla notte di Champions con il Villarreal datata 27 settembre.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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