Ma sì, ormai perché embargare i sogni? Ci sono cose che si pensano e non si dicono: almeno fino a quando, dinnanzi alle candeline, trentuno per la precisione, non venga chiesto a Christian Maggio di esprimere un desiderio e di richiedere un regalo. Verde, bianco e rosso, inutile girarci intorno: ed è una parola, una sola, che a Castelvolturno nessuno cita, ma a cui ognuno – Maggio compreso, a Raisport – fa riferimento. «E certo che mi piacerebbe quella cosa lì come regalo . E noi dobbiamo provarci: anche perché, come si dice?, quest’anno o mai più». Quella cosa lì che si chiama scudetto è l’ossessione d’una città intera, e non solo di Napoli, e però dopodomani c’è l’Europa League, alla quale va prestata attenzione e non distrattamente.
SI CAMBIA – La formazione è un’incognita, chiaramente; o forse lo è in parte per Mazzarri, che nell’allenamento ha lanciato qualche segnale ed ha voluto afferrare anche qualche indicazione. Per cominciare: Rolando fa il centrale nella difesa a tre che si oppone alla formazione allievi e ciò sembra una investitura, anche se il portoghese è ancora in ritardo di preparazione. ma lui conosce l’Europa League, l’ha vinta e può affrontarla con il sostegno dell’esperienza. A destra Grava, che contro il Catania ha dimostrato di non aver subito alcun effetto dal prolungato letargo ed a sinistra Britos, che all’Olimpico è uscito fuori a sorpresa (e all’ultimo momento). Forse ci siamo, ma tanto Gamberini che Cannavaro non si sentano esclusi.
AUGURI – Maggio può spegnere le sue candeline e però anche accorgersi che sta per avvicinarsi l’ora del rientro: accadrà quasi sicuramente con la Sampdoria, ma se anche i prossimi test dovessero offrire risposte convincenti, Mazzarri potrebbe pensare di anticiparne il rientro, per concedere al fluidificante di destra la possibilità di rodarsi, in vista del campionato. E allora, l’interrogativo resta, anche se Maggio ha idee chiare sull’Europa League. «Vogliamo far bene e andare avanti. Stiamo attraversando un ottimo momento, siamo a distanza ravvicinata da una grande squadra come la Juventus, mancano ancora molte partite e dunque c’è tempo per vedere chi riuscirà a vincere il campionato. Per quanto riguarda me, spero di togliere al più presto il tutore, che non mi permette di lavorare al meglio».
BABY GOL – Il resto, s’intuisce: in mezzo, c’è spazio per Donadel e Dzemaili; a sinistra tocca obbligatoriamente a Zuniga, avendo Armero giocato con l’Udinese in Europa League; tra le linee, può avere le sue chanches il giovane El Kaddouri; e in attacco, beh, Insigne sembra in vantaggio su Pandev e la prestazione di sabato sera contro la Lazio ha ulteriormente ridotto le distanze tra il titolarissimo macedone e il «monello» del gol. Il terminale offensivo, manco a dirlo, sarà Cavani, con Calaiò prontissimo per la staffetta. El matador è un affamato, ha voglia di vincere e anche di segnare e non si tirerà indietro: comincia lui mentre gli altri stanno in panchina ad osservare. La partitina del lunedì, un caso isolato, ha offerto Calaiò centravanti: un piano di avvicinamento va pure approntato.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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