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Contro il Siena una vittoria inutile

L'analisi di Mimmo Carratelli dell'ultimo match degli azzurri al S. Paolo

La sera dei miracoli non c’è stata. L’Udinese vince a Catania, difende e conquista definitivamente il terzo posto. La Lazio batte l’Inter e si conferma quarta. Il Napoli rimane sulla quinta piazza (Europa League). Vittoria un po’ malinconica sul Siena (2-1) in un San Paolo pieno che sperava nella “sorpresa”. Doppietta di Dossena ai suoi primi centri stagionali (dedica al figlio che sta per nascere). Non c’era Cavani (squalificato), Lavezzi alla sua partita d’addio. Doveva giocare di punta, ha fatto i soliti girotondi da metà campo in su e non è stato il giocatore esplosivo che Mazzarri aveva visto in allenamento. Più fischi che applausi per il Pocho.

Tutti nel primo tempo i gol, ma le notizie che giungevano da Catania hanno smorzato ben presto tutti gli entusiasmi per il congedo azzurro dal campionato. A tratti, si è giocato in uno stadio muto. Il Napoli è stato subito aggressivo per sistemare il match. Pandev e Hamsik a sostegno di Lavezzi, ma il Pocho non c’era mai al posto di… Cavani. Non dava profondità. Cercava qualche prodezza senza trovarla. Erano Hamsik e Pandev a condurre la danza, Marekiaro in serata di grazia. Così Dossena a sinistra, molto vivace e incisivo. Meno “visibile “ Maggio sulla destra.

Il Siena, molto corto e pronto a difendersi a cinque, faceva molta intensità a centrocampo con Inler e Gargano in difficoltà contro D’Agostino e Brienza, mentre Bolzoni pressava su ogni azzurro in possesso di palla.

Con Cavani assente e Lavezzi poco attaccante, era Dossena a sbloccare il risultato dopo un grande cambio di gioco di Pandev per Hamsik e l’assist di Marekiaro per Dossena al centro dell’area (3’). Sembrava una serata facile, ma il Siena era bene in partita e acciuffava subito il pareggio con Destro. Gran lancio di Brienza, Cannavaro non riusciva ad ostacolare Destro, De Sanctis falliva l’uscita e il neonazionale del Siena non falliva il bersaglio (6’). Nell’azione si infortunava Cannavaro, costretto a uscire (16’ Fernandez).

Non andava bene sul campo, andava peggio sulle radioline che segnalavano il vantaggio dell’Udinese a Catania. Diventava una partita “inutile”. Ma ci voleva la vittoria per non concluderla tra i fischi. Se la cavavano bene Fernandez e Britos in difesa sventando il contropiede senese. Poi una grande penetrazione di Campagnaro sulla fascia destra fruttava il raddoppio. Il terzino, sulla linea di fondo, saltava in tunnel Terzi, concludendo con un tiro corto. Sulla respinta del portiere, era pronto Dossena a fare il bis (34’).

Il Napoli continuava ad impegnarsi per chiudere con un successo. Pandev concludeva oltre la traversa una buona opportunità (39’), Lavezzi tirava debolmente su Farelli (45’), portiere di riserva debuttante in serie A.

Una punizione altissima di Lavezzi a inizio ripresa (48’) era accompagnata dai fischi.  Una girata di Hamsik finiva fuori (50’), Inler da trenta metri impegnava Farelli in angolo (51’). Era un Napoli generoso per impegno sebbene non avesse più nulla da dire in classifica. Hamsik era dappertutto. Correva e pressava. Aveva una buona collaborazione da Pandev e Dossena. Veniva avanti Campagnaro. Un gran tiro di Hamsik era sventato da Farelli (56’). Il Siena però non stava a guardare. Era più fresco e veloce. Un errore di Gargano faceva scattare il contropiede toscano e De Sanctis proteggeva la vittoria con un grande intervento su Destro (57’).

La partita andava avanti senza emozioni. Il Napoli rassegnato alla vittoria inutile, ma attento a congedarsi con l’ultimo successo. Zuniga entrava per Pandev (68’). Il protagonista del finale era ancora De Sanctis che negava il pareggio a D’Agostino (89’ fantastica sforbiciata al limite dell’area, prodigioso balzo del portiere azzurro ).

Grava giocava i minuti di recupero al posto di Campagnaro. Un omaggio al piccolo soldatino azzurro. Il Siena non aveva più una gran voglia. Il Napoli faceva girare la palla. Lavezzi non riusciva a conquistarsi l’ultimo applauso. Si chiudeva in mestizia per il terzo posto fallito, “bruciato” da quelle tre sconfitte consecutivi (Juventus e Lazio in trasferta, l’Atalanta al San Paolo).

Non resta che la finale di Coppa Italia (20 maggio a Roma). Ma la Juventus minaccia sfracelli.

Fonte: Il Napolista.it

La Redazione

M.V.

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