Un po’ di carte mischiate, un po’ di sana ricarica per qualcuno che ne ha bisogno, un po’ di tranquillità finalmente per affrontare (in meritato relax ma non totale abbandono) gli ultimi due impegni stagionali. Di un campionato che per gli azzurri ha già detto il 95 per cento di quello che doveva definirsi, ma che in questi ultimi due turni potrebbe evidenziare solo qualche piccola sfumatura ancora poco visibile. Dettagli cioè, perché naturalmente il “grosso” (il notevole) è già venuto alla luce tre giorni fa in quel di Bologna. Quando Mazzarri & C. hanno finalmente sigillato la pratica-Champions rendendo il Napoli e Napoli già ebbri di gioia (canti, danze e cotillons). Domani la squadra è attesa alla roccaforte San Paolo (13 centri su 18!) per i saluti e le pirotecniche affettuosità del caso. Che saranno senza ombra di dubbio corpose e prolungate. Capolinea casalingo, perché poi ci sarà la Roma. Ma all’Olimpico.
LE MOTIVAZIONI – Sono in questo frangente variegate, con colorazioni diverse, poiché raggiunto l’obiettivo principe, adesso c’è un mercato che incombe, con i rebus Mazzarri, Cavani e relativi strascichi. Tutto ciò potrebbe aver resettato gli stati d’animo sussistenti sino a mercoledì e, naturalmente, aperto nuovi fronti. Quelli cioè in previsione . . . Alla fine, chi decide è sempre il tecnico di San Vincenzo, poiché ha lui il polso ed anche il braccio della situazione, poiché sa che questi due ultimi impegni andranno in primis onorati, per una questione di correttezza, ma poi serviranno anche a dare un attimo di tregua agli “stakanovisti”, a qualche infortunato, oltre a ritoccare statistiche. E poi a riesaminare quelli che si son visti poco, o addirittura qualche “chilometro zero”. E perciò le motivazioni di quelli che scenderanno in campo potrebbero diversificarsi ma, in sottofondo, la colonna sonora sarà “lounge”, da salotto, di quelle rilassanti. Ma non eccessivamente, visto che il Siena non è ancora (del tutto) spacciato e il Napoli vorrebbe onorare la festa con l’ennesimo successo.
CHI GIOCA? – Beh, a questo punto poche sono le certezze, l’ultima parola spetterà ad un Mazzarri stavolta un po’ più concentrato sul suo futuro, anziché su quello della squadra. Intanto il gruppo ha svolto ieri una classica seduta pomeridiana, con lavoro atletico per iniziare, poi tecnico-tattico e partitella conclusiva a campo ridotto. Allenamento a parte per Valon Behrami, con palestra e terapie. E perciò, se volessimo partire proprio dall’ormai irrinunciabile “guerriero”, va detto che difficilmente sarà della partita dopo l’infortunio alla caviglia, per fortuna ridimensionato. In mediana perciò spazio ad un Inler ultimamente terza opzione, e poi potrebbe rivedersi quel Donadel che fece l’intero match di andata al Franchi, a rilevare il “nota lieta” Dzemaili. Scampolo per il neo-aggregato Radosevic? Non improbabile e pure stuzzicante come ipotesi. Sulle corsie chissà, forse Armero a sinistra e Mesto sul lato opposto (Zuniga e Maggio potrebbero rifiatare) ed in difesa, indisponibile Campagnaro, davanti a De Sanctis potrebbe tornare in ballo Grava, forse più di Rolando (non male a Bologna, assieme al Capitano ed un Britos in progresso, con Gamberini ai box).
REBUS ATTACCO – I rebus adesso non più squisitamente tattici, ma contaminati anche da altro tipo di considerazioni. Ecco che il Matador extra-large/terrestre, dovrebbe essere confermato (c’è in ballo una classifica marcatori) e poi si potrebbe rivedere Insigne dall’inizio (come per l’ultima) ed il solito Marekiaro basculante fra mediana e attacco, pronto il “vice” El Kaddouri. Pandev a partita in corso o forse anche lo scalpitante (ma sempre nei ranghi) Calaiò. Che, ancora in forza al Siena, il 22 dicembre scorso (0-2), giocò l’intero match contro il Napoli da titolare.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.