Lavezzi sì, Lavezzi no. Tutti a sfogliare la margherita tranne il diretto interessato. Il Pocho è sereno, su di giri, in vena di scherzi agli amici (ha voluto regalare un cagnolino a Vargas). A lui interessa sentirsi a posto fisicamente, aver recuperato a tempo di record dal fastidioso infortunio muscolare, tornare di nuovo a disposizione dell’allenatore. Poi, spetterà al tecnico valutare e prendere le decisioni più opportune. Nessun motivo di risentimento in caso di impiego part-time, nessun mugugno, su tutto deve prevalere sempre l’interesse del Napoli.
E in questo momento anche a Lavezzi preme che la squadra torni alla vittoria dopo il pari interno con il Bologna e si possa distribuire le forze in vista del faccia a faccia con l’Inter in Coppa Italia di mercoledì prossimo. Un’altra sfida di vitale importanza per il prosieguo della stagione. E’ arrivato il momento di poter contare sull’intero organico al massimo dell’efficienza. E Lavezzi solo in questa settimana si è aggregato ai compagni tornando a lavorare a pieno regime.
MISTER, FACCIA COME CREDE- Pare che sia stato proprio il Pocho a tranquillizzare Mazzarri sulle scelte: «Mister, faccia come crede. Per me non ci sono problemi». Alludendo a un’eventuale impiego a gara in corso. Sgombrando il campo all’allenatore da possibili disagi nel comporre la formazione. Anche se dovesse toccargli la panchina, Lavezzi l’accetterebbe senza battere ciglio. Del resto, non sarebbe la prima volta che capita. E’ il modo di comportarsi del Pocho nuova edizione: un calciatore maturo, ragionevole, sempre più leader di un gruppo che lo stima e lo apprezza per come si comporta nello spogliatoio.
ACCOGLIENZA- E’ stato tra i primi a mettere a proprio agio l’ultimo arrivato, il cileno Vargas. Gli ha dato il benvenuto su Twitter, poi l’ha invitato a cena insieme con tutti gli altri sudamericani, infine ha pensato bene di regalargli un cane per affogare la nostalgia di casa. Nessuna gelosia da parte di Lavezzi, tantomeno atteggiamenti da primadonna. Vargas, come Fernandez, Fideleff o Chavez sono giovani che vanno fatti sentire parte integrante dello spogliatoio, ragazzi che parlano la sua stessa lingua e ancora non conoscono le insidie del calcio italiano. Lavezzi si mostra leader anche in questo garantendosi il rispetto naturale dello spogliatoio. Non a caso, una settimana fa prestò ad Hamsik la sua Ferrari per un giorno. E si sa quanta gelosia c’è intorno alle auto proprie. Ma per Lavezzi, l’amicizia è un sentimento che va al di là del semplice rapporto sul campo di allenamento. Da un po’ di tempo non c’è un compagno che non ne tessa le lodi. «Cavani è il finalizzatore principe ma il Pocho è l’anima di questa squadra », ebbe a dire Morgan De Sanctis, il saggio del gruppo, uno che sa valutare le qualità di un compagno di spogliatoio.
GORAN E GOKHAN- Lavezzi ha legato tanto anche con Pandev. Si è complimentato con lui dopo le prestazioni con Palermo, Cesena e Bologna e quasi gli dispiace se dovesse toccare al macedone fargli spazio. E poi ha incoraggiato Inler. Di momenti difficili e di critiche ne ha subite anche lui, specie agli inizi dell’avventura napoletana. «Passerà», ripete, sorridendo. Il Pocho è pronto per prendere per mano il Napoli a tirarlo su in questo tour de force che porterà fino alla gara con il Chelsea ma non sembra avere fretta. Meglio aspettare cosa decide Mazzarri, un allenatore che ha saputo accompagnarlo per mano nella fase di maturazione e che sa come e quando impiegarlo, per il suo bene e per quello del Napoli. Ecco perché Lavezzi lascia sfogliare la margherita agli altri, lui si sente tranquillo perchè sa di avere stima incondizionata da parte di tutti, a cominciare dal tecnico.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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