Il Psv fra il Pescara e l’Inter, ma che senso ha? Il Napoli è dentro, gli olandesoni sono fuori, ma questa partita bisogna giocarla lo stesso. Il Dnipro è ormai fuori portata, e quella porzione certa di azzurri proiettata verso il Meazza, avrà testa e occhi solo per le luci di San Siro. E allora? Allora resta chi ha sin qui guardato, chi è stato alla finestra sperando di calarsi all’improvviso nell’arena, di calcare il rinnovato prato del San Paolo per farsi notare e, casomai, segnare qualche punto a proprio favore. Non dimentichiamo mai che il percorso è lungo e tortuoso, che si giocherà tanto campionato ancora, ma pure la seconda fase europea e la Coppa Italia. Tre fronti possibilmente da non menomare perché, si sa, ogni lasciata potrebbe essere persa. Anche se di minor valenza.
NAPOLI DUE E MEZZO – Per spiegare, con ciò, che si potrebbe andare oltre il Napoli 2. Quello varato già dalla prima europea, il 20 settembre con gli svedesi dell’Aik, quello del: ohibò, ma guarda che Vargas. Il cileno in versione tripletta stupì, facendo anche intendere che il percorso di quel lato B del Napoli, oscuro sino ad allora, poteva essere in comoda discesa. Ma non fu così. Il Napoli 2 si risvegliò bruscamente proprio sul prato del Psv, i prossimi avversari di giovedì. Atterrato da tre sberle. E allora, si potrebbe provare a restituire il “favore”, poiché molti quelli che erano allora in campo, lo saranno di nuovo. Nel frattempo, avranno ruminato la disfatta e meditato la vendetta calcistica di quel 4 ottobre. Ecco quindi un senso. C’erano gli Insigne (cui subentrò Pandev) e i Vargas, e la cosa dovrebbe ripetersi. Anche perché il macedone non sembra ancora a punto dopo l’infortunio alla caviglia, e il Matador è bene che si risparmi (con tutti gli scongiuri) per la Beneamata. Per il resto, come detto, si potrebbe andare oltre il turn-over più ampio.
DIFESA INEDITA – Si può, per ora, solo tratteggiare tirando qualche somma. Rosati è ormai il guardiano di Coppa. Il Campagnaro fermo per due turni potrebbe riprendere il suo posto, affiancato da Fernandez, e poi ci potrebbe essere spazio per il brasiliano Uvini. Ancora oggetto misterioso, “semi” invece per la Primavera, dov’è stato impiegato di fresco nel match vincente con la Ternana. Quale occasione migliore, allora, per vedere all’opera questo classe ’91 piuttosto titolato. Un acquisto in prospettiva, un colpo mirato, anche per anticipare altri estimatori. Grava peraltro non è nella lista ed Aronica s’era beccato il rosso contro l’Aik.
IN MEZZO – Mediana da “dejà vu”. Se Mesto può giocare ancora a destra per mettere ulteriore benzina nelle gambe (con un Maggio non ancora al top), al centro potrebbero rivedersi Donadel e Dzemaili (con lo svizzero più arretrato rispetto all’Aik, e a sinistra un Dossena per nulla disprezzabile nelle ultime uscite. I vari Inler, Behrami ed Hamsik dovrebbero approfittarne per tirare il fiato ed entrare completamente nella forma mentis Inter. Un po’ più avanti perciò potrebbe essere rinnovato il badge ad Omar El Kaddouri. Altro acquisto mirato (e sottratto a concorrenti come Juve e Parma), altra operazione prospettica che potrebbe dare i suoi frutti con le manovre giuste. Ma c’è anche il baby Fornito nella lista. Mazzarri, stavolta, contro i suoi principi, fra il Napoli europeo e quello milanese, dovrà pensare a due cose per volta.
A.S.