Una maglia azzurra allo specchio: e il 24 può diventare 42. Contrari? No, fratelli. Non c’è Lorenzo? Niente paura, arriva Roberto. E se magari è ancora presto per chiamarla favola, questa è quantomeno una gran bella storia: Insigne senior non è stato convocato per la partita di Europa League con il Psv Eindhoven, è vero, ma al San Paolo la dinastia sarà comunque rappresentata dal fratello Roberto. Piccolo gioco di prestigio e via: a riposo il 24, che è il numero di maglia del fratello maggiore, e dentro il 42, quello del minore. Basta mescolare le cifre, invertirle, et voilà: da Lorenzo si passa a Roberto. Che, dunque, si ritroverà catapultato dalla Primavera all’Europa in poche ore: ieri ha giocato con gli azzurrini a Roma con la Lazio, e oggi si aggregherà ai grandi, alla prima squadra e al fratello per vivere l’emozione della notte di coppa. E, con lui, Giuseppe Fornito, centrocampista che ha già svolto il ritiro di Dimaro con i big: 18 anni ciascuno, 36 in due. Con un milione di sogni. A piccoli passi, comunque. Piccole pennellate: per il momento, l’azzurro è diventato un po’ più intenso. Bello. Come nelle favole.
LA NOTIZIA – E allora, un mercoledì da leoni: la Primavera di Saurini è a Formello per il recupero di campionato con i mini biancocelesti, ma Insigne junior e Fornito avvertono qualcosa nell’aria. Scendono in campo, giocano e Roberto, che è sia il capitano sia il bomber, griffa anche l’assist per il gol del vantaggio di Palma. Bene, bravo. Poi a fine partita, un pareggio (1-1) che permette agli azzurrini di consolidare il primato nel girone e soprattutto di laurearsi campioni d’inverno, arriva l’ufficialità: Mazzarri li convoca entrambi per la sfida con il Psv. Arriva la notizia ed esplode la festa.
VAI FRATELLO – A Roberto arriva subito la telefonata di Lorenzo, tenuto a riposo per logiche di turnover in vista dell’Inter. E poi quelle della famiglia e del manager, Antonio Ottaiano. Un momento felice anche per il commercialista napoletano e per il suo staff: dopo il contratto, il primo da professionista con il club azzurro, fino al 2017, è arrivata anche la prima convocazione con i grandi. «E’ una splendida soddisfazione per questo ragazzo e ovviamente anche per noi – dice Ottaiano -. Di certo è un attestato di stima che lo gratifica per quanto fatto finora con la Primavera, ma allo stesso tempo siamo tutti perfettamente consapevoli che si tratta soltanto di un premio, bello e da godere. Poi, però, bisogna subito voltare pagina e tornare a lavorare» .
LA CANTERA – Sì, un premio ma non una strenna natalizia: perché la convocazione di Mazzarri è soltanto la conseguenza di quello che Insigne junior e Fornito hanno fatto vedere finora in campo. Talenti veri, questi due. Ragazzi scoperti dall’attuale team manager, Giuseppe Santoro detto Peppe, all’epoca della sua presidenza del vivaio. Proprio come Lorenzo. Una grande soddisfazione anche per lui, raffinato intenditore. Come vedere che la Primavera di oggi, prima in classifica e davvero forte, è composta praticamente per intero da quei ragazzi che ieri componevano i Giovanissimi e gli Allievi della sua cantera di scugnizzi: in passato, Santoro, aveva già visto nel futuro.
LA DINASTIA – Soddisfazioni a go-go per tutti, insomma. E poi una considerazione: la dinastia degli Insigne è destinata a crescere. E se di Lorenzo si sa molto, di Roberto non tutti conoscono le doti: mancino di 172 centimetri, seconda punta rapida, rapidissima nella progressione, dotato di grandi capacità atletiche, dribbling e tiro. E fiuto del gol: con 12 reti è il capocannoniere dell’intero campionato Primavera, ma ha anche segnato tre volte in Coppa Italia. Fornito, calabrese di Trebisacce (Cosenza), mancino come il collega, è invece un centrocampista bravo tecnicamente e dal tiro secco e preciso, anche su punizione, adattabile sulla trequarti: 5 i gol per lui in campionato, 2 in Coppa Italia e uno con l’Under 19. Anche Insigne junior fa parte della Nazionale giovanile di Evani.
IL CONTRATTO – Roberto s’è già legato al club di De Laurentiis fino al 2017, ma a breve anche Fornito dovrebbe raggiungerlo e avere il primo contratto da professionista.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.