Via le zavorre dei pensieri affannosi e le apprensioni. Il Napoli è ora un corpo azzurro che naviga spedito alla volta della galassia-Champions. Con i suoi luccichii e i bagliori irresistibili, che rendono più leggeri corpi e menti . Via perciò quei pensieri ancora proibiti (di scudetto) che s’erano trasformati in peso superfluo, tanto da intralciare quella parte di Napoli più credibile proiettata verso l’Europa. La porta principale sta finalmente per spalancarsi, è socchiusa e lascia intravedere scenari irresistibili. Mancano ancora piccoli ma doverosi passi, mentre il Diavolo prova ad avanzare arrancando, con la testa girata, poiché costretto a guardarsi le spalle. Sette punti il gap a cinque giornate dall’epilogo. Un piccolo grande divario da amministrare con oculatezza, ma finalmente anche con leggerezza. E con la percezione sempre più vivida di essere mai come adesso completamente padroni del proprio destino. Pescara-Napoli, urgono anche questi tre punti per la rincorsa alla piazza d’onore.
LA MEDIANA – Fuori Behrami perciò, e dentro Inler. Non ha detto bene al “re leone” l’ultimo scorcio di campionato, frenato lo svizzero da un fastidioso infortunio al piede rimediato in nazionale, e la straripante condizione di uno Dzemaili scopertosi anche goleador. Insomma ultimamente chiuso. Ma pronto, non avendo peraltro mai perso fede e buonumore, a rientrare dopo due turni, provando ad insinuare nuovi dubbi nelle attuali certezze di Mazzarri. E poi gli out, dove dovrebbero agire (anche se per sabato sera ancora ce ne vuole) come per l’ultima, sia Maggio che Zuniga, con Armero pronto alla bisogna.
L’ATTACCO – E’ qui che, volendo, la fantasia potrebbe pure fare a meno delle briglie. Poiché di certo c’è solo che Cavani non giocherà. Ma pur certo dovrebbe essere l’impiego di un Pandev in gran spolvero, a lato del quale dovrebbe funamboleggiare quel monello dell’ultimo secondo, il prode Lorenzo (di ritorno dallo stage in nazionale Under 21). Oppure, idea non scartabile a priori, sempre Pandev, ma a ridosso della “torre” Calaiò (un ex), ipotizzabile terminale offensivo e mai titolare da quando è tornato a Napoli. Implicita la presenza di “pendolo” Marek, ispiratore ed incursore imprescindibile. Faro sempre più abbagliante dalla cintola in su.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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