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Contro il Napoli Ranieri vorrà superare il record di vittorie di Leonardo

Il tecnico romano ha dato una anima ai giocatori nerazzurri

Due partite spettacolari a fine 2011 e inizio 2012, poi una tosta (il derby) e infine una brutta (con la Lazio). Totale: 4 vittorie. Le ultime 4 vittorie di Claudio Ranieri a cui ne vanno aggiunte altre 3 di campionato e un’altra di Coppa Italia. In tutto fanno 8 vittorie a fila, il suo record romanista è di 10 (compresa la Coppa Italia), ma se invece ci limitiamo al campionato il record giallorosso è già eguagliato: la striscia di 7 vittorie del 2009-10 è stata pareggiata dalla striscia interista.

MEGLIO DI MOURINHO- Ranieri sta spingendo al massimo, di sicuro oltre le capacità tecniche e atletiche dell’organico a sua disposizione. Lo dicono le 7 vittorie a fila, i pochissimi gol incassati in questo periodo (2 in 7 gare), i molti segnati (16 sempre nelle famose 7 vittorie) e lo dice soprattutto una statistica che dovrebbe inorgoglire il tecnico testaccino e anche chi alla fine lo ha scelto: Moratti. Nel dopo-guerra, solo un allenatore nerazzurro ha avuto una percentuale di vittorie leggermente superiore a quella di Ranieri. E’ Leonardo che con 22 successi in 32 partite ha toccato il 68,75 per cento; Ranieri è al 68,18, dietro di lui Olivieri e ancora più sotto Josè Mourinho, il cui spirito continua a volteggiare nella mente degli irriducibili nostalgici della Pinetina e dintorni. Delle 22 gare da allenatore dell’Inter, Ranieri ne ha vinte 15. Se domani a Napoli vince per la sedicesima volta in 23 gare, supera anche Leonardo, arrivando al 69,5 per cento.

L’ANALISI- Ranieri ha una qualità piuttosto rara per il mondo del calcio: a fine partita dice quello che vede. E’ una caratteristica che ha pure Prandelli. Quando la squadra va male, quando gioca male come ha fatto l’Inter contro la Lazio, la sua analisi è talvolta più dura di quella dei commentatori. Ieri mattina il tecnico romano non è stato tenero con i giocatori alla Pinetina. Il senso del suo discorso è stato simile a quello annunciato in sala stampa: «Non abbiamo giocato da squadra» . Alla vigilia aveva chiesto “rispetto” per la sua storia di allenatore e per il suo presente all’Inter, ma questo non gli ha impedito di usare toni severi mentre descriveva il niente mostrato domenica sera dai nerazzurri sul campo di San Siro.

LA SCALATA- Ha ricostruito una squadra che gioca in modi diversi, che dà spettacolo (Lecce e Parma), che ricorda agli altri la sua forza e il suo orgoglio (contro il Milan) e che sfrutta i venti favorevoli (leggi Rizzoli ed errori della difesa avversaria contro la Lazio). Tutto questo ha portato l’Inter a scalare una posizione dietro l’altra. Domenica 6 novembre, dopo aver saltato la partita di Marassi contro il Genoa per la drammatica alluvione, l’Inter aveva due sole squadre alle spalle, il Cesena e il Novara, a 8 punti era accanto al Lecce, il Bologna ne aveva 10. Sono passati 78 giorni, l’Inter è quarta, ha scavalcato più di mezza classifica (ultima in ordine cronologico proprio la Lazio) e può ancora sognare lo scudetto visto che la Juventus ha 6 punti di vantaggio. Ha la stessa forza interiore della stagione della tripletta, anche se i muscoli non sono, non possono essere, quelli di allora. E Ranieri, record dopo record, è diventato l’allenatore del 2012.  

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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