Visite mediche e primo allenamento per Marco Marchionni, tornato a Parma dopo i cinque anni passati in maglia gialloblù tra il 2001 e il 2006. L’esterno d’attacco però è reduce da un periodo di preparazione individuale e quindi non ha il livello di forma dei compagni. Oggi Donadoni deciderà se convocarlo comunque per Napoli o piuttosto lasciarlo a casa ad allenarsi per recuperare velocemente il terreno perduto. A grandi linee Marchionni potrebbe essere pronto a giocare una gara dall’inizio nel giro di due settimane.
Intanto oltre ad Amauri, Sansone e Biabiany è andato a i infoltire l’infermeria anche Santacroce. Il difensore ex-Napoli ha infatti accusato un risentimento al flessore della coscia destra e non farà parte del gruppo per la sfida di domani.
Chi invece è atteso alla prova da titolare dopo il bel gol segnato contro il Chievo e Ishak Belfodil, centravanti francese dalle grandi doti fisiche ma anche tecniche. Dopo la vittoria sui veneti Donadoni aveva segnalato la necessità, sia per lui che per Pabon, di andare più spesso in area di rigore. «E’ vero, l’allenatore ogni giorno chiede a tutti gli attaccanti, non solo a me, di andare sempre in area per cercare il gol perché provare da fuori è più difficile – confessa Belfodil –. Pabon ha un gran tiro e prova spesso questa soluzione, io un po’ meno».
Ma cercare il gol non è tutto quello che Donadoni chiede alle punte. C’è anche da sgobbare in fase difensiva. «In effetti quando perdiamo il pallone dobbiamo lavorare con i centrocampisti per recuperarlo subito. Il mister ci chiede di attaccare la porta ma anche di cercare di fare un buon lavoro di squadra. Questa è una cosa che devo migliorare perché in Francia si fa meno attenzione a questo aspetto per gli attaccanti. Qui in Italia si lavora di più per aiutare la squadra».
Alla prima di campionato a Torino il tecnico lo aveva lasciato in panchina nonostante l’assenza di Amauri di cui è, per prerogative fisiche, il naturale sostituto. Contro il Chievo invece il posto da titolare è stato subito festeggiato con un bel gol. «Io quando non gioco sono meno contento perché come tutti voglio andare in campo sempre, ma accetto serenamente le scelte dell’allenatore. Lui sa cosa fare per scegliere la migliore squadra per vincere. Per Donadoni non è importante chi è più vecchio o più giovane, contro il Chievo mi ha dato fiducia perché crede che posso fare bene».
Intanto pare che a Napoli possa andare in campo una coppia d’attacco inedita, Belfodil-Ninis. «Io sono molto amico di Ninis anche fuori dal campo perché essendo anche lui nuovo, in ritiro siamo sempre stati insieme. In campo mi trovo bene con lui perché riesco a giocare più da attaccante visto che lui, essendo un trequartista, dà una mano ai centrocampisti. Ma anche gli altri miei compagni sono tutti dei bravi giocatori e io posso giocare con tutti senza problemi. Palladino a esempio è un po’ diverso da Ninis perché è più attaccante. Però è molto esperto e mi dà sempre tanti consigli». Pioli avrebbe voluto che il Bologna riscattasse Belfodil, che però era in prestito secco. «E’ vero, Pioli mi voleva bene e desiderava che io rimanessi a Bologna. Ho giocato poco lì perché c’era l’ obiettivo importante della salvezza e avevo davanti un grande giocatore come Marco Di Vaio. Ma il tecnico credeva in me».
Ieri mattina intanto è Melissa Musacci, primogenita di Gianluca, centrocampista crociato. Il papà non si è allenato a Collecchio avendo usufruito di un permesso per stare vicino alla sua famiglia.
Oggi la squadra svolge una seduta a porte chiuse in mattinata e nel pomeriggio si imbarca per Napoli.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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