Cercasi partner di Ibra disperatamente. Lo svedese sta disputando una stagione su livelli di eccellenza assoluta, ma nessun altro attaccante rossonero è riuscito a beneficiare o sfruttare a dovere il suo gioco e la sua forza. C’è chi è già uscito di scena suo malgrado, come Cassano (probabilmente il preferito dal numero 11 rossonero), chi ha pagato o sta pagando gli infortuni, come Pato, chi sta faticando a ripetersi sui livelli della scorsa stagione, come Robinho, chi non ha avuto lo spazio che forse meritava, come El Shaarawy, chi è finito in fondo alle gerarchie, come Inzaghi, e poi c’è l’ultimo arrivato, ovvero Maxi Lopez, ancora tutto da scoprire. Insomma, se Ibrahimovic è l’assoluta certezza, tanto che, quando lui non c’è o non gira, il Milan arranca fin oltre il lecito, manca un vero “secondo violino”. Prova ne è il fatto che a beneficiare degli assist e dei movimenti dell’uomo di Malmoe non è stato un altro attaccante, ma a turno Nocerino e Boateng. Entrambi hanno messo assieme un bottino di 7 gol: le cifre indicano che sono loro i veri bomber di scorta della squadra rossonera.
CONTI CHE NON TORNANO – I numeri, peraltro, indicano anche altro. Ovvero quanti gol degli attaccanti il Milan ha perso rispetto all’anno scorso. La differenza più significativa è quella che riguarda Pato. Nello scorso torneo, dopo 21 giornate, aveva battuto per 8 volte il portiere avversario, in quello attuale è fermo a uno. E non è che ci sia una netta discrepanza tra le presenze, anzi. Un anno fa, l’utilizzo del Papero fu limitato a 12 gare, in questo campionato a 10. I conti non tornano nemmeno con Robinho, il cui rendimento in zona-gol si è dimezzato, da 6 a 3 reti, a fronte di 18 gettoni contro 16. Poi c’è Inzaghi, capace di timbrare il cartellino in 2 occasioni all’inizio del campionato passato, prima di venire bloccato dal grave infortunio al ginocchio, e ancora a secco in questa stagione, anche perché è più spesso in tribuna che in panchina, tanto da aver messo assieme solo 4 presenze per pochi spiccioli di minuti. In tutto, insomma, mancano 12 gol, solo parzialmente compensati dai 3 in più di Ibra, dalle 2 prodezze di Cassano e dall’unico sigillo di El Shaarawy. Se non altro, l’attacco in generale non ha pagato eccessivo dazio: è il migliore della serie A con 43 gol, contro i 37 dell’anno passato.
BALLOTTAGGIO PER IL NAPOLI – Contro la Lazio, Allegri ha riproposto il tridente mascherato, ovvero quello con Robinho che agisce da trequartista, mentre El Shaarawy è andato ad affiancare Ibrahimovic. I risultati, però, non sono stati quelli sperati. Lo svedese è rimasto nell’ombra e là davanti le cose non hanno mai girato nel modo giusto, per colpa pure di un Robinho totalmente abulico, come spesso gli è capitato in questa stagione al di là dei gol falliti sotto porta. All’Olimpico ha fatto il suo esordio in rossonero anche Maxi Lopez, che ha caratteristiche diverse dai suoi colleghi. E’ una prima punta, capace di andare in profondità e di occupare lo spazio in area di rigore. Insomma, con l’evoluzione presa dal gioco di Ibrahimovic, che ama arretrare per gestire il pallone e servire i compagni che si inseriscono, proprio l’argentino potrebbe essere una valida soluzione. Il problema è che, dopo essere sbarcato a Milanello da una settimana, deve ancora integrarsi negli schemi di Allegri. Difficile, insomma, prevedere un suo impiego dall’inizio domani pomeriggio contro il Napoli. Così il ballottaggio per chi andrà ad agire al fianco di Ibra dovrebbe essere limitato a Robinho e ad El Shaarawy, con quest’ultimo che sta guadagnando posizioni ma che potrebbe nuovamente tornarsene in panchina. Le ultime indicazioni provenienti da Milanello raccontano che Seedorf dovrebbe tornare a fare il trequartista, mentre Robinho avanzerebbe in attacco.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.