Si cambia: e in quei fogli che sembrano la bocca della verità, c’è un perché scandito a chiari numeri. Si scrive turn-over, e vabbè, però si legge ben dentro le statistiche di un novembre strappamuscoli e di un dicembre da batticuore, un bimestre a ritmi forsennati, partite ogni tre giorni senza neppure il tempo di rifarsi la doccia. Si (ri)gioca e, in diciassette giorni, c’è in palio la Champions e pure il campionato, la storia che può schiudersi per un ottavo di finale tra l’elite del calcio europeo e la disperata ricerca di riavvicinare il terzo posto (almeno) che sa d’ulteriore prestigio: è Napoli-Lecce, certo, però poi dopo, in sequenza rapidissima, un salto a Vila-Real, rientro nella notte in Italia e alla domenica si va a Novara, l’ennesimo posticipo che introduce alla prima settimana sgombera da impegni, senza martedì o mercoledì lavorativi, e con la possibilità di prepararsi alla Roma secondo un programma canonico, e poi di chiudere il 2011 aspettando il Genoa.
PERCHE’ SI’ – C’è la Champions che chiama, ma c’è anche la Juventus (e l’Atalanta, e ancor prima il Manchester) che hanno lasciato strascichi e gocce di acido lattico sparse qua e là da contenere: rilette le formazioni, calcolato il minutaggio dei singoli e avendo il Villarreal che ronza nel testone d’ognuno, la rotazione è un obbligo a cui è impossibile sottrarsi per non andare incontro a problemi muscolari. La sintesi d’un quadro chiarissimo è nel timer che Mazzarri tiene in vista sul comodino: Campagnaro, Cannavaro e Hamsik ne hanno giocate quattro su quattro, Gargano ha avvertito dolorini, c’è in agguato il rischio, che va evitato.
CHI SI SCALDA – In difesa, Fernandez e Fideleff hanno le caratteristiche per interpretare se stessi, uno sul centro-destra e l’altro sul centro-sinistra; in mezzo, li guiderà Aronica, che almeno a Bergamo ha potuto tirare il fiato e che ha l’esperienza giusta per consentire ai due argentini di avvertire un senso di sicurezza e rimuovere quel flash di Verona, l’unico abbaglio in una notte altrimenti soddisfacente. Centrocampo scandito dal bollettino medico, dopo l’affaticamento di Gargano che concede a Dzemaili un’altra chance; Maggio ha saltato un’ora al Brumana, Dossena è stato in panchina con la Juventus, e le corsie sono dunque assegnate, e Zuniga eventualmente può cominciare a dedicarsi a “el Madrigal”.
RIECCO EL MATADOR – L’attacco al Lecce si muove in tre mosse, come da consuetudine: lo spartito di Mazzarri non risulta alterato, ma la modifica è negli interpreti d’una serata da affrontare a trazione anteriore. Hamsik può mettersi in pantofole per una notte e lasciare a Pandev la possibilità di starsene tra le linee, assieme a Lavezzi, alle spalle del ritrovato Cavani, l’eroe d’un anno fa: randellata carica di caparbietà al 93′ dai venticinque metri, palla all’incrocio e buone vacanze a tutti. Ma chi è, Babbo Natale?
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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