Contro il Galatasaray amichevole tra grandi: Drogba torna a Napoli, e il ricordo va a quegli ottavi di Champions…

L’attaccante della squadra turca incantato dal Golfo. E ricorda quando venne con il Chelsea...

Riecco Drogba. Regale, rispettato, quasi temuto. Pure se poi è solo un’amichevole. S’affaccia dall’hotel Vesuvio sul lungomare. Ha la maglia giallo e rossa del Galatasaray. Sospira, sorride, scruta il mare. Guarda Castel dell’Ovo, e qualche ricordo torna anche a lui. Lassù, sul punto più alto, tra cannoni arrugginiti e viuzze tortuose, Villas Boas portò il Chelsea ad allenarsi. Ottavi di Champions. C’era il sole. E una vista mozzafiato. Didier faceva stretching, ammirava il panorama e ripeteva: “It’s fantastic”. Non aveva torto. La notte, come il giorno, fu meravigliosa.

 Napoli-Chelsea, l’urlo dei sessantamila, il Pocho, Cavani, e Totò Aronica. Sgomitò 90′ con Drogba. Lo fermò. L’entrata in scivolata a due passi da De Sanctis finì tra i momenti più belli della Champions selezionati dall’Uefa. Napoli si illuse, quella notte. Pensava di potercela fare. Poi, ecco Drogba, l’omone che spaventa, fa male. Stamford Bridge: cross di Ramires e torsione feroce. Cominciò la rimonta. Napoli eliminato a testa alta, Chelsea campione d’Europa. Con Drogba che a Monaco scorrazza con la coppa tra le mani, tenendola per le grandi orecchie. Storie che tornano. E perciò uomini. Perché il calcio in fondo è tutto qui. Napoli Galatasaray uno zibaldone per la memoria. C’è tutto dentro. Anche il mercato. Felipe Melo era il prescelto di Walter Mazzarri. Inseguito, cercato, sul podio insieme a Diarra e Raul Meireles. Sembrava fatto per giocare con Mazzarri, il mediano giusto. Tosto, spalle grosse, qualche entrataccia, ma pure il senso della giocata pratica, efficace. Un brasiliano europeo. Poteva giocare col Napoli, l’affronta domani da avversario. In amichevole. Ma quelli come lui non tirano mai la gamba. Il Galatasaray l’ha preso dalla Juve per meno di quattro milioni: il prezzo è evidentemente sceso. Costava almeno il doppio. Non se ne fece nulla. Arrivò Gokhan Inler: turco d’origine, turco napoletano. Napoli-Galatasaray derby. Ma anche una rimpatriata tra amici. Wesley Sneijder e quelli del Real Napoli. Due anni solo a Madrid, i rapporti però restano. Arrivò insieme ad Higuain. Il Pipita era un bomberino, Wes già un crac da mercato: il Real lo pagò 27 milioni di euro. Si ritrovano al San Paolo. Avversari. Pure se in questa estate di nomi, grandi acquisti e qualche fantasia, anche Sneijder era diventato un obiettivo. Smentite secche. Sneijder gioca e crea calcio per il Galatasaray. Formazione fatta. Felipe Melo a centrocampo, Drogba fa i gol, Fernando Muslera para. Quattro anni alla Lazio. Quante sfide col Napoli. Quella volta al San Paolo c’era lui. Mezzogiorno di fuoco. Tripletta di Cavani e rete di Dossena: 4-3. Tutto lo stadio cantava. Un delirio di passione. Napoli capì ch’era davvero in Champions. Sognava partite come quella col Galatasaray. Un’amichevole tra grandi.

Fonte: Il Corriere dello Sport

La Redazione

M.V.

Vesux

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