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Contro il Chievo Verona torneranno titolari Inler e Britos

Maggio potrebbe partire dalla panchina

Tutti a casa, che forse è meglio: perché a questo punto, mentre intorno s’avvertono gli spifferi, preferibile rintanarsi nel soggiorno, osservare la tv, staccare la presa e poi andare oltre. Oltre il Siena, per cominciare; e poi anche il «sospetto» che – in fondo in fondo – si sia alle prese con la maledizione delle piccole e, dunque, pure oltre il Chievo, che arriva lunedì sera con il suo carico da novanta di precedenti da far tremare: un anno fa, fu 3-1 gialloblù al San Paolo e poi 2-0 al Bentegodi; e se non vi basta, nel 2008-2009 ci ha perso pure Reja, in un pomeriggio in cui Hamsik finì per farsi sbattere fuori.

IDEE SPARSE – Meglio una giornata di assoluto riposo fisico e mentale, lasciando libero ognuno di farsene ciò che vuole: shopping a Milano o un salto dai familiari oppure semplicemente nulla, oziare, per scaricare lo stress da prestazione che ogni tanto compare. Però si riparte oggi e c’è da valutare sul breve l’inevitabile legge del turn-over da applicare: piaccia o no, si giocano tre gare in otto giorni, l’una dall’altra divisa da novantasei ore. Vabbè i tempi di recupero, vabbè anche l’organico abbondante, ma qualcuno deve recuperare e qualche altro ha bisogno di giocare. Le idee sparse qua e là tra difesa, centrocampo e attacco sembrano annunciare un’inevitabile rotazione a tutto campo.
STAFFETTA – Paolo Cannavaro è squalificato e il giudice sportivo ha così portato avanti il lavoro di scrematura di Mazzarri: dietro si cambia, con Britos che è in vantaggio su Fernandez, eventualmente arruolabile anche per il ruolo di centrale di destra, zona di un settore che appare affaticato in Campagnaro. Unica contro-deduzione: modificare i due terzi dell’apparato difensivo rappresenta un rischio eccessivo al quale Mazzarri si sottrarrebbe volentieri.
CORSA & RICORSA – L’indomabile Gargano sembra indistruttibile, ma è un uomo: sta tirando il carro da un po’, in questo avvio del 2012 infarcito già da nove partite si è fermato soltanto contro il Cesena (il 12 gennaio e pare una vita fa), mentre Inler e Dzemaili si sono alternati. Stavolta può succedere che all’uruguaiano venga consentito di conservare ossigeno per la Fiorentina e poi per il Chelsea, lasciano al tandem svizzero la fascia nevralgica. E’ in affanno anche Maggio, è sufficiente ritemprato Dossena (niente San Siro, niente Siena) e Zuniga ha garantito spinta bipartisan, tanto a destra che a sinistra: con quei tre, Mazzarri sa di potersi avventurare in qualsiasi soluzione.
PROVA DI BOMBER – Il tridente (sporco) è poi da manipolare con cura: l’altra sera Lavezzi è entrato nella ripresa e lunedì gli tocca essere il leader del settore; probabilmente con Cavani centravanti e con Hamsik trequartista, ago di una bilancia che lì, tra le linee, ha bisogno di equilibrio. Tra le pieghe d’una rivoluzione necessaria, per permettere allo slovacco di recuperare energie, c’è dell’altro: c’è Dzemaili che può ritrovarsi a fungere da mezzala, soluzione già sperimentata (e dunque un altro mediano dietro, in sostituzione), e l’asse Lavezzi-Cavani come terminale offensivo d’una squadra a cui piacerebbe tanto ballare sulle punte. O anche ballare come non molto tempo fa.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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