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Contro il Chievo Verona serve un Napoli a ritmi alti. Il Sud bussa per i Mondiali…

Il Napoli deve costringere gli altri ad adeguarsi ad esso, così può giocarsela con chiunque

L’Italia paese di Santi, Poeti e Navigatori è anche terra di grossi polemisti e “complicatori – degli affari – semplici”. Ci siamo lasciati alle spalle le qualificazioni, ma le polemiche sono già divampate violente. Due soprattutto. Andare in Brasile, sede dei Campionati Mondiali 2014,  con molto anticipo oppure subito prima degli incontri? Portare in Sud America  due squadre con schemi da adeguare alle avversarie, che sono Inghilterra, Uruguay e Costarica? Qui si inseriscono i pareri medici, di chi è stato in Brasile, di chi ha solo sentito dire ciò che sono le differenze climatiche, insomma discettano tutti. Anche senza capirne più di tanto.

Sul secondo problema invece tutti i più grossi “competenti” si sono lanciati a pesce. Dicendo anche cose amenissime. Ci pare che interessantissimo sia da considerare come si cerca di annullare la “nostra” personalità parlando solo ed esclusivamente della squadra da affrontare, delle loro tecniche, delle loro caratteristiche. Vale sia per la Nazionale che per il Napoli, impegnato domenica al San Paolo con il Chievo. Ma abbiamo anche noi una personalità? E allora costringiamo gli altri ad adeguarsi a noi! Il Napoli quando riesce a tenere i suoi ritmi che sono alti, anzi altissimi, può giocarsela con tutti, eccetto, penso,  a Barcellona e Real Madrid. Con il Chievo, domenica, i ragazzi di Benitez  affronteranno la squadra veronese a ritmi altissimi. Lo sa bene Hamsik, come lo sa Higuain, apparso contro il Bologna in forma strepitosa, alla faccia degli amanti del gossip, concentrati, loro, alle rapine, ai rolex, allo shopping, a Capri.

Ritornando ai Mondiali i nostri saranno gli uomini gol dell’Estate e sto parlando di Rossi, Berardi, Immobile, Cerci, Di Natale al pari di Cristiano Ronaldo, Rooney e Torres.

Polemica a parte è poi quella dei “meridionalisti”, e non meridionali. Siamo nell’era spaziale da ben 40 anni e ancora parliamo di razze e di stirpi e di discendenze. Da meridionali rispondiamo a quell’obbrobrio del tesserino di iscrizione al partito o movimento che dir si voglia “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” dove ci si impegna, recita il tesserino, ad ottenere, con tutte le proprie forze, o far ottenere, l’Autonomia e l’Indipendenza della Padania. Due anni fa, questi “Italiani” hanno costituito il Parlamento del Nord, con Calderoli Presidente; hanno nominato i loro Ministri, Zaia, Cota ed altri. Un vero territorio straniero su suolo Italiano. “C’è il Vaticano e San Marino – dicono  – c’è anche la Padania”. Nonostante siano tantissimi gli Eroi al Nord che hanno dato la vita per l’Italia, la Bandiera, l’Unità d’Italia: da Garibaldi a Mazzini, da Nino Bixio ad Anita; da Pietro Micca ad Enrico Toti. Che peccato assistere a tutto ciò!!!!

Da meridionali rispondiamo invece con Nocerino, Borriello, Cannavaro, Ciro Ferrara, Cassano, Di Natale, Lodi, Berardi, Immobile, Insigne, Quagliarella, Antonio Conte  e tanti altri che loro stesso applaudono. Chissà (mi sorge un dubbio) se Maroni si sente ancora amico di Angiolino Alfano, il segretario del NCD che è di Agrigento. Cioè parlando di uomini che sono nati o cresciuti e affermatisi al di qua della linea gotica. Ed è molto. Considerando l’avversione e non il vittimismo che caratterizza il nostro calcio (purtroppo).

Altro problema è stato quello delle teste di serie ai Mondiali. L’Italia non lo era, nonostante i tre titoli Mondiali ed è capitata in un girone fortissimo. Chiudiamo con le strutture sportive. Che peccato, e qua riderebbero i nostri connazionali del Nord, i Padani, vedere marcire tanti Stadi e Palazzetti che pure hanno fatto la Storia dello Sport napoletano, meridionale e Italiano. Il Pala Argento, il San Paolo e il San Mauro, il Moccia di Afragola, la Scandone, l’Albricci, il Collana……………

Alla prossima……

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