Napoli-Emilia Romagna è sul parziale di 1 a 0, lunedì la seconda ed ultima tappa dello speciale “mini-tour”, con il Bologna di scena al San Paolo ancora di sera. Sudori freddi col Cesena…. Il Napoli pensava di sedersi sullo scivolo e sfrecciare giù velocemente, senza intoppi, ma così non è stato. Ha dovuto invece fare una bella arrampicata, di quelle che, se non ti tieni, ti fanno scivolare sì, ma in una rovinosa caduta. Poco il latte versato alla fine, Mazzarri e la sua band adesso hanno nel mirino solo il campionato. Bisogna tenersi ben agganciati al trenino delle prime (sia pur nell’ultima carrozza) che è pure quello dei desideri. Ovvero, l’Europa.
RICOMINCIO DA UNO -Stavolta, per dirla alla Troisi, il punto di partenza è l’uno. Che sta ad indicare quella prima volta del mister al debutto sulla panchina azzurra. Suo per la gran parte il merito di aver portato una squadra disillusa, da una classifica più che anonima, alla ribalta europea. Ben quindici i risultati utili a partire da quel 18 ottobre 2009 di Napoli-Bologna (di cui quattro centri esterni con Fiorentina, Juve, Atalanta e Livorno), tanto da arrivare alla qualificazione in Europa League. Ma stavolta il passato non “s’adda scurdà”, anzi. Se tornasse pari pari potrebbe anche proiettare gli azzurri a ridosso della… locomotiva. Allora finì come col Cesena giovedì, 2 a 1 con rimonta nel secondo tempo, a bersaglio prima Adailton, poi Quagliarella e Maggio a cavare il Napoli dall’impasse.
L’UOMO SENZA SONNO -Nel film il protagonista, Christian Bale, perse ben 28 chili dopo tante notti insonni. Non sarà di certo il caso di Mazzarri, ma lui stesso dichiarò di non riuscire a dormire molto causa l’enorme mole di lavoro negli impegni riavvicinati. E ci risiamo…. Dopo il break natalizio ecco tre impegni in dieci giorni, roba appunto da levare il sonno. Ora bisogna analizzare la partita di Coppa e preparare al meglio quella di lunedì. Sulla prima delle due incombenze il tecnico si soffermerà con dovizia di impressioni e particolari nell’arco della giornata di oggi.
RITORNO AL PRESENTE -Il presente torna per forza di cose nei piedi dei cosiddetti “titolarissimi”. Non se ne può fare a meno quando c’è la macina da far andare a pieni giri, l’assenza di Lavezzi già toglie al tecnico qualche quarto d’ora di sonno in più. Allora il presente si chiama Pandev nel trio d’attacco, quarto tenore sempre più affidabile e determinante. E poi il collaudatissimo trittico di difesa, con il ritorno di Campagnaro e Aronica, la conferma sull’out di un pimpante Dossena e sulla corsia opposta dell’esplosivo Maggio. Imprescindibile in mezzo anche il rinato Gargano.
A VOLTE RITORNANO -Di Vargas si saprà se destinato o meno alla panchina, ma si sa già che dovrebbero essere a pieno titolo, tra i rincalzi, Britos e Donadel. Il primo, pur non avendo ancora il ritmo dei 90′, ha fatto per intero il suo dovere con il Cesena. Lo stesso dicasi dell’ex viola, in campo per 15 minuti e subito entrato in partita, tanto da esibirsi in uno slalom salutato da applausi. Archiviati così striscioni e mormorii per il “desaparecido”, che potrebbe essere un valore aggiunto su di una mediana dalle pedine contate. Stavolta, meglio scordare il passato.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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