È il calcio a pagare maggiormente il costo della crisi e a subire, di conseguenza, il taglio più consistente dei contributi alle federazioni previsto dal Coni per il 2012. La Federcalcio passa infatti dai 78,570 milioni del 2011 a 62,541 per il prossimo anno, con un taglio del 20,4 per cento, che rappresenta il 41% del totale (39 milioni, da 192 a 153) della riduzione dei contributi stanziati dal comitato olimpico nazionale alle federazioni. «La preannunciata riduzione del finanziamento del Coni da parte del Governo è puntualmente arrivata – ha ammesso il presidente Petrucci – il contributo statale è passato da 447,8 milioni di euro del 2011 ai 408,9 del 2012, con una riduzione di 39 milioni rispetto al 2011 (52 in confronto al 2010). Considerando il momento di crisi del paese, è andata bene così».
Inevitabili dunque i tagli a pioggia su tutte le federazioni, e proprio di quei 39 milioni di euro in meno arrivati al Coni dal Governo, nella stessa misura (il 20,4% in meno), ma ovviamente con importi minori rispetto a quelli sottratti alla Figc: l’atletica leggera passa infatti a 5,125 milioni (erano 6,438), il nuoto a 4,720 (5,930), gli sport invernali 4,360 (5,478), il ciclismo a 3,973 (4,991), la scherma a 3,816 (4,794), judo e lotta a 3,541 (4,511), la ginnastica a 3,528 (4,432), il canottaggio a 3,098 (3,893), il volley a 3,095 (3,888), il basket a 3,024 (3,799). Nessun taglio, invece, per quelle federazioni che ricevono il contributo sotto il milione di euro: cronometristi, federazione medica sportiva, danza, squash e caccia. «Abbiamo previsto un taglio dei contributi 2012 pari al 20 per cento – ha aggiunto il presidente del Coni – Peraltro, attraverso la rimodulazione del budget 2011, si provvederà con contribuzioni straordinarie (finalizzate alla preparazione olimpica) che tutte le federazioni potranno già utilizzare nel budget del 2012. Considerata la progressiva scarsità di finanziamenti, rinnovo l’invito, contenuto nel documento programmatico di autoriforma già approvato, a porre sempre maggiore attenzione alla riduzione dei costi e all’ottimizzazione dei ricavi, per convogliare i risparmi sull’attività sportiva».
I tagli passano, però, anche per la riduzione dei consiglieri delle singole federazioni (132 in meno il totale) e dei revisori dei conti (90 in meno), che saranno deliberati da un commissario ad acta nominato dalla Giunta del Coni.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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