Joao Rodrigo, ex calciatore brasiliano che ha giocato anche in Honduras e Svezia, è stato decapitato da un gruppo di malviventi che lo avevano sequestrato giorni fa a Rio de Janeiro. La testa del calciatore sarebbe stata posta in una busta di plastica e appesa, dai suoi stessi assassini, fuori la porta della sua abitazione. La polizia non esclude che possano essere coinvolti anche gruppi di trafficanti di droga, non nuovi ad azioni del genere.
Rodrigo, dopo aver smesso i panni del calciatore, aveva deciso di mettere in piedi una piccola attività commerciale e si era sposato con una poliziotta militare dell’Unidade de Polícia Pacificadora (UPP), che si occupa di bonificare le favelas dai trafficanti di droga. Proprio per questo, le forze dell’ordine non escludono che il sequestro, avvenuto lunedì, e la decapitazione del calciatore sia una minaccia lanciata dai trafficanti di droga all’UPP. In vista del Mondiale 2014, infatti, i controlli e i raid all’interno delle favelas sono aumentati e divenuti sempre più decisi, in alcuni casi causando anche le lamentele della popolazione civile.
Fonte: SportMediaset.
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