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Continua la guerra di nervi tra Napoli e Lione. Il progetto è portare Gonalons in azzurro prima di Dimaro

Bigon non molla Sandro e Dembelè, valide alternative al francese

Senza sosta: allez Napoli. Forza e coraggio, ma soprattutto pazienza e costanza: nella guerra di nervi con il Lione per Maxime Gonalons sono queste, essenzialmente queste le caratteristiche utili. Facciamo anche fondamentali. Non si scappa, ormai non è più possibile: e così, dopo un bel po’ di silenzi e una lunga pausa di riflessione, i contatti tra i club sono ripartiti. E anche i telefoni hanno ripreso l’attività: «Novità? Beh, non so, Maxime è in vacanza» . Catenaccio puro, quello del suo manager, Frederic Guerra. Che poi, però, parte in contropiede: «Sì, è vero: lui è la prima scelta di Benitez sin dalla nascita. Dalla culla» .

LA STIMA. E allora, pretattica più ironia. Che, sommate, lasciano trasparire un certo buonumore foriero di novità positive. « Napoli? Ci vado spesso, c’è la mia famiglia, ci sono i miei parenti». Guerra, nato a Cassino da padre di Afragola, piena provincia napoletana, parla anche il dialetto e ridacchia. Scherza. Ma quando il gioco si fa duro, cioè serio, si limita all’ordinaria amministrazione. «Gonalons ora è in ferie, si sta riposando, e poi lunedì raggiungerà il Lione in ritiro». Benitez lo stima molto: «Sì, proprio così: da sempre» . E a lui piacerebbe giocare nel Napoli? «L’ha visto in televisione, qualche volta, ma non posso chiedergli un gradimento se non arriva una proposta concreta da valutare. Null’altro da dichiarare». Neanche sulle intenzioni di Jean Michel Aulas, presidente-prestigiatore dell’Olympique Lione. «Non so cosa faccia, ognuno pensa alla propria vita». Au revoir.

IL PROGETTO. Le dichiarazioni di Guerra e poi le parole che non ha detto. Anzi, che non dicono lui, manager dell’attore di questa storia infinita, e le altre parti in causa: la trattativa è ricominciata e il progetto del Napoli è di riuscire a consegnare il 25enne giocatore francese a Rafa prima della partenza per il ritiro di Dimaro, in programma il 17 luglio (il raduno in sede, invece, è il 10 luglio).

LA TRATTATIVA. I presupposti, a quanto pare, ci sono tutti, anche perché la situazione economica del Lione non è esattamente florida: non resta che continuare a lavorare per ridurre la distanza tra la richiesta di 17 milioni di euro e l’offerta di 12 milioni. I margini esistono. Il lieto fine non è più così lontano, ma l’esperienza maturata a gennaio obbliga il Napoli a procedere con estrema cautela. Nonché a cautelarsi: ecco perché non tramontano le piste alternative, e in primis quella che porta a Dembelé, duttile mediano del Tottenham e compagno d’avventura di Mertens al Mondiale. Lui e poi Sandro, il 25enne collega degli Spurs.

IN SPAGNA. In attesa di sbrogliare l’intricatissimo nodo del centrocampo, si continua a monitorare anche la situazione dell’attacco: nonostante l’incertezza relativa al destino di Pandev, nel mirino di molti club ma ancora in attesa di un’offerta convincente, restano vive le piste che portano al croato del Wolfsburg, Ivan Perisic (25); al marocchino del QPR, Adel Taarabt (25); e allo spagnolo dello Swansea, Michu (28), ieri addirittura annunciato a un passo dal Napoli dalla spagnola Radio Cope. Un’accelerata smentita dal club azzurro.
Fonte: Corriere dello Sport

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