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Conte, solo elogi: “Napoli e Mazzarri esempi da seguire”

Torino. Il Napoli l’ha definito «un modello da seguire», la partita di stasera come «la più difficile di questo inizio di campionato». Complimenti e convenevoli per tutti, soprattutto per Mazzarri, firmati Antonio Conte. Ma questo non significa che la sua Juve scenderà in campo al San Paolo come se fosse in gita premio. La Signora vuole vincere. Prima ed imbattuta, non intende fermarsi adesso. A dare la carica al gruppo ieri pomeriggio ci ha pensato Andrea Agnelli, che si è presentato alla rifinitura alla Borghesiana di Roma, dove i bianconeri hanno preparato la trasferta di Napoli. L’incipit è condiviso da tutti.

«Vogliamo riscattare la figuraccia dell’anno scorso. Questa è un’altra Juve». Così ha detto Simone Pepe, l’eroe dell’Olimpico. Lui ci sarà nel 4-4-2 pensato per l’occasione da Antonio Conte: «Loro spingono tanto sugli esterni».

Meglio curare, che prevenire. E così ecco la carta Estigarribia, che ha ribaltato gli exit pool della vigilia, superando Pazienza. Toccherà al paraguaiano sostituire lo squalificato Marchisio. Così sembra, almeno fino a prova contraria.
Antonio Conte non si fida:

«Mi aspetto una partita tosta, vibrante, per noi forse la più impegnativa da inizio stagione».

Poi parole dolci, di grande stima per Walter Mazzarri e la società azzurra:

«C’è grande ammirazione per quello che hanno fatto. Non dimentichiamo che sei anni fa erano in serie C se non sbaglio. Sono riusciti con il lavoro, con un progetto serio, con entusiasmo, con voglia di fare, con persone giuste al posto giusto, a lottare l’anno scorso per lo scudetto. Quest’anno il Napoli sta lottando per la qualificazione agli ottavi in un girone di ferro di Champions, in cui c’erano Manchester City e Bayern, due squadre che stanno dominando i rispettivi campionati, in Bundesliga e Premier League».

E ancora:

«Mi piace avere come modello il Napoli perché è l’esempio di come il lavoro dia dei frutti, come il tempo sia galantuomo nei confronti di chi lavora in una maniera seria e giusta. Ecco perché mi piace fare questo riconoscimento verso il tecnico e la società, in una piazza non facile, con grandissime pressioni».

Ed ecco dunque l’elogio a Mazzazzi:

«È da due anni e mezzo che sta lavorando su questo gruppo, su questi calciatori, benissimo. Ma non è piaggeria, perché a me non interessa fare dei complimenti, dico sempre quello che penso. Sicuramente è un impegno importante, conosciamo la forza del Napoli, sappiamo quello che il San Paolo dà in casa, è un impegno probante che viene a due giorni da una gara importante che abbiamo disputato con la Lazio. Come dico sempre ai miei ragazzi, però, grandissimo rispetto, ma non temiamo nessuno. Andiamo lì a giocarci la partita. È inevitabile che se il Napoli dovesse dimostrarsi più bravo e più forte rispetto a noi, noi saremo i primi ad applaudire loro, perché è giusto che nel calcio avvenga questo».

E sulla forza del Napoli sofferma anche Alex Del Piero:

«È una partita bella tosta».

Sul rinvio a suo tempo della sfida, il tecnico della Juve ha voluto mettere una pietra sopra:

«Penso che le polemiche non facciano mai bene allo sport in generale e tantomeno al calcio. Andiamo a giocarci questa partita sapendo che il campionato non finisce a Napoli e che rimarranno altre 26 partite, al di là di qualsiasi risultato che verrà».

Anche perché la sua Juventus non intende fermarsi. Da queste parti i voli pindarici sono vietati:

«Non ci sentiamo forti dopo la vittoria contro la Lazio, ma una squadra che sta cercando di crescere giorno per giorno per tornare ad essere quanto più competitiva possibile. Io non sono sprovveduto. E come me Buffon. Anche lui sta ragionando da persona intelligente che ne ha viste tante. Siamo cauti, ma non ci nascondiamo. Non si tratta né di finta umiltà, né di falsa modestia. Siamo solo realisti. Guardate il Milan, potrebbe imprimere al campionato un ritmo insostenibile. Non sarà un duello a due con loro».

Infine, una stilettata a Reja («Non attaccarsi ad un rigore che tutti hanno detto che non c’era, sarebbe meglio. Noi abbiamo riconosciuto i meriti della Lazio, mi aspettavo lo stesso da loro»), e alla scazzottata Osvaldo-Lamela:

«Lo spogliatoio è sacro. Non siamo al Grande Fratello, certe cose non dovrebbero uscire».

In quello bianconero non vola una mosca, perché comanda Antonio Conte, il vero top player di questa Juve.

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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