“Sono uno spirito libero, non un leccaculo”. Antonio Conte si racconta al magazine de L’Equipe. Il tecnico dell’Inter, intervistato dal media francese prima del 3-2 subito in casa del Borussia Dortmund, più che parlare della stagione attuale si è raccontato a 360 gradi: “Competere vuol dire andare in battaglia. E quando combatti non puoi né ridere né essere contento. Sono sempre concentrato sul tenere i piedi per terra, e faccio in modo che lo sia la mia squadra. Visto il mio lavoro in modo totale, è il mio modo di essere e per questo avrò una carriera breve”.
Obiettivi chiari sin dagli inizi.
“Mi ero prefissato di guidare una big entro 3-4 anni. Per fare questo lavoro deve valerne la pena: mi chiedo spesso quanto sia giusto passare tanto tempo lontano dalla mia famiglia. Di tutte le cose che si possono fare nel calcio, l’unica per non sacrificare la famiglia è fare l’allenatore”.
Come vive il rapporto con il sesso dei suoi calciatori.
“In periodo di gara, il rapporto non deve durare tanto. Bisogna fare lo sforzo più piccolo possibile, restando sotto la partner”.
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