Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha così parlato a Rai Sport dopo i quarti di finale di Coppa Italia vinti contro la Fiorentina: “Per quanto creato penso che la vittoria sia meritata. Siamo contenti di aver passato il turno ed essere in semifinale, andando ad affrontare un’ottima squadra come il Napoli. Vogliamo andare avanti in ogni competizione, per fare esperienza e migliorare. Oggi era una partita secca, per andare avanti bisognava vincere. Dopo il Cagliari ho detto ai ragazzi che abbiamo avuto tantissime occasioni ma abbiamo tenuto aperto il match. Un tiro deviato poi può cambiare le sorti, e si parla di un pareggio invece che una vittoria”.
Ora un trittico importante di partite in sette giorni. Servono altri rinforzi?
“Intanto ci sono da recuperare i calciatori, oggi eravamo con Vecino e Barella unici effettivi a centrocampo. Abbiamo forzato l’ingresso di Eriksen, che ha dimostrato le sue qualità. Ha personalità, calcia di destro e di sinistro, tira le punizioni e ci alza di qualità. Mi auguro solo di recuperare qualcuno in mezzo al campo perché siamo un po’ in difficoltà”.
Eriksen sarà utilizzato come attaccante?
“Come attaccante diventa difficile. Sicuramente è duttile, ha propensione all’ultimo passaggio e al gol. Al tempo stesso è intelligente e vede il gioco. Può fare diversi ruoli a centrocampo”.
Come va Barella?
“Sta crescendo. Lui e Sensi hanno avuto infortuni non di poco conto e avevano bisogno di giocare, di rientrare nella nostra idea di calcio. Oggi ha fatto un’ottima partita, sia nel centrocampo a due che quando l’ho messo davanti alla difesa. Ha forza ed energia, qualità nel calciare da fuori, è intelligente e non è neanche il primo gol da lontano che fa. Deve continuare su questi livelli e tornare come prima dell’infortunio”.
Perché la scelta del modulo?
“La scelta è stata forzata, avevo solo due centrocampisti. Nel futuro vedremo, anche Eriksen può ricoprire quel ruolo ma bisogna lavorarci. Ieri al campo ho saputo delle cattive notizie su Sensi e Borja Valero, abbiamo cambiato sistema in un giorno. Quando è così devi sperare nelle qualità del giocatore, accantonare un attimo il lavoro di sei mesi. Può essere un’opzione, vedremo”.
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