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Conte in conferenza prosegue con le offese: ” A Napoli me lo aspettavo ma dalla civile Bologna, no”

Antonio Conte  nella conferenza stampa post-partita:

Con questi punti di vantaggio c’è la possibilità di ragionare di più in chiave Champions?
“Per come sono fatto, io guardo esclusivamente di partita in partita. La nostra prossima finale si chiama Inter-Juventus, sabato alle 3, a San Siro, altra tappa fondamentale e importante per cercare di ripetere quello che abbiamo fatto l’anno scorso, qualcosa di straordinario. Farlo quest’anno, rivincere, non è mai facile. Farlo in pochissimo tempo è ancora meno facile. In questo momento c’è la sosta e ci riposiamo un attimo, ma la mia mente è già alla preparazione della partita di sabato contro l’Inter, perchè ogni partita diventa fondamentale perchè può farci avvicinare la traguardo”.

Come mai ha esultato in quel modo? Pioli non l’ha apprezzata tanto.
“Forse lei non mi conosce, io spesso e volentieri esulto”.

Ma ha incitato il pubblico…
“Ma io ho esultato con il pubblico juventino. Mi sono girato dalla parte della Curva e anche da una parte della tribuna perchè era pieno di juventini. Cioè, se io non posso neanche esultare con i tifosi della Juventus, allora… io lavoro duramente in settimana proprio per arrivare ad avere delle soddisfazioni. A un minuto dalla fine, sono 2-0, sto… non per vincere… sto mettendo una base importante, insieme a tutta la squadra, per ricucirci addosso lo Scudetto e adesso devo stare pure attento dove esulto, con chi esulto… ma stiamo scherzando? Piuttosto andate a vedere le entrate della Juventus negli stadi. Sono rimasto veramente esterrefatto che una città civilissima come Bologna ci ha accolto con bastonate, pietre, sputi, con gente che ha dei bambini in braccio di tre-quattro anni che bestemmia, insulta. Ma io dico: che educazione diamo? Perchè non mettiamo qualche telecamera, visto che ce ne sono tantissime dentro il campo, all’interno, facciamo vedere lo spogliatoio… perchè non facciamo vedere  quello che succede fuori dallo stadio quando arriviamo? Magari qualcuno si vede col bambino in braccio, si vergogna e non viene più allo stadio. Di questo bisogna vergognarsi, non delle cazzate. uno non può neanche esultare con i suoi tifosi. Diciamo che fa male perdere, diciamo questo, fa male perdere forse”.

Quando è successo tutto questo?
“Allo stadio, all’entrata, prima della partita”.

Prima parlava di bastoni…
“Bastonate sul pullman, sì, bastonate sul pullman, qualche pietra, sputi, nell’antistadio. Allora dico: se succede a Bologna, che è una città, non civile, civilissima, dico è finità, è finita perchè me lo posso aspettare … va bene, è successo quello che è successo a Napoli… mancava l’assedio di guerra, con i lacrimogeni. Ma se io mi devo aspettare che anche a Bologna, città civile, veniamo accolti in questa maniera, allora io dico: boh, allora veramente c’è la voglia di andare fuori all’estero, perchè magari uno sta più sereno, vive anche in maniera più tranquilla e più serena”.

Il momento più bello della gara?
“Il momento più bello il fischio finale, quando abbiamo vinto, tre punti importanti, contro un’ottima squadra, su un campo molto difficile. Parliamoci chiaro: in tanti oggi speravano che la Juventus… anche nel Bologna stesso c’era la voglia e c’era anche il pensiero – viste le dichiarazioni pre-partita di Pioli che ha detto: ‘Affrontiamo la Juve nel nostro momento migliore per vincere la partite’ –  e la speranza di batterci, giustamente. Era una partita che quindi nascondeva delle insidie veramente elevate. Perdendo o pareggiando la partita, le distanze si sarebbero ridotte a sei punti o a sette punti e in più avremmo fatto rientrare anche il Milan. E visto che noi abbiamo un calendario molto difficile da qui alla fine, io dico che la speranza è l’ultima a morire. Invece oggi, vincendo su un campo molto difficile, contro un’ottima squadra, abbiamo dato delle risposte da grande”.

Queste cose le fanno pensare di andare via dall’Italia?
“Sì, sì sì, sinceramente. Non posso pensare di andare con la mia famiglia, con la moglie e la bimba…. a Firenze non puoi andare, a Naòpoli non puoi andare, adesso a Bologna non puoi andare… oh, cioè, mica siamo in guerra, mica siamo in guerra. Questo è uno sport, questo è uno sport. Allora io dico: boh. Ecco perchè uno dice.. mah… uno prende e se ne va, e fa prima”.

Le chiedo se a fine stagione pensa di andare via…
“Adesso il mio pensiero è esclusivamente alla Juventus. Queste sono cose che portano grande amarezza. Ripeto, vedere… se anche a Bologna succedono queste cose significa che veramente c’è da rivedere tutto. Magari uno fa prima ad andare via, ecco”.

Anche oggi avete risolto la partita nel secondo tempo. Non è la prima, nè la seconda, nè la terza volta che succede. Come lo spieghi?
“Diciamo che oggi se fossimo stati un po’ più precisi, come anche in altre partite, magari il risultato si sarebbe sbloccato un po’ prima. Questo non è avvenuto. Siamo stati bravi perchè poi nel secondo tempo. Non dimentichiamo che anche la squadra avversaria che affronta la Juventus, la affronta in maniera intensa, sotto tutti i punti di vista. Magari a volte si arriva a portare alta intensità per 60-65 minuti e poi alla fine arriva il tracollo. Noi siamo bravi, avendo lavorato anche in maniera importante, a sfruttare tutte le situazioni. Il Bologna è una squadra in salute sotto tutti i punti di vista; siamo stati meno bravi a non sfruttare le situazioni nel primo tempo e precedenti al gol. poi siamo stati bravi invece a fare gol e a capitalizzare”

Fonte: tuttojuve.com

La Redazione

P.S.

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