Non basta un lungo volo per lasciarsi alle spalle le polemiche. Tra un giudizio sul Trabzonspor e un’analisi della Juve formato export, è inevitabile chiedere ad Antonio Conte cosa pensi degli strascichi del derby e, in generale, degli arbitri nell’occhio del ciclone. Al tavolo c’è anche Gigi Buffon e i due sorridono, palleggiandosi la risposta: un frammento, perché l’allenatore appare accigliato.
«Preferiamo sempre parlare di calcio giocato. Quello che ho fatto l’anno scorso alla fine della partita con il Genoa, quando ho avuto da dire in maniera molto forte, non mi è piaciuto e mi sono scusato: da allora ho cambiato totalmente atteggiamento nei confronti degli arbitri e del loro operato. Gli arbitri italiani sono tra i migliori al mondo, dobbiamo rispettare quello che fanno: ve lo dice uno che ha sbagliato in maniera anche grossolana, andando a protestare perché al 94′ a mio avviso non ci era stato dato un rigore. Da allora ho cambiato atteggiamento e ho grande rispetto del lavoro degli arbitri, del lavoro di Braschi e di Nicchi che cercano di farli migliorare».
Il resto è Europa League, turn-over, opportunità di arrivare lontano per lucidare l’immagine internazionale della Juve che perde brillantezza appena varcato il confine: «Qualcuno dimentica che il nostro percorso europeo è iniziato solo nella scorsa stagione, quando dopo qualche anno ci siamo riaffacciati alla Champions: bisogna percorrerne di strada, non si può pensare da oggi a domani di avvicinarsi a Bayern, Barcellona o Real. Andiamoci piano: in Italia il lavoro e l’umiltà ci hanno permesso di tracciare scorciatoie, abbiamo vinto e siamo protagonisti anche quest’anno, in Europa è più dura e ci vogliono sacrifici. Non s’inventa nulla».
Fonte: Corriere dello Sport
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