Il presente (il Catania), il futuro prossimo (il bis dello scudetto), quello remoto (aspirare alle prime posizioni in Europa). Antonio Conte lancia messaggi a tutto campo, con particolare passione. Il Milan (cui porge gli auguri per martedì sera) vince e guadagna posizioni in classifica? «È arrivato a -8 e c’è ancora lo scontro diretto. Il campionato è apertissimo. Parecchi, sotto sotto, sperano nella «remontada» (usa volutamente il termine spagnolo riferendosi al match del Camp Nou). E hanno ragione, perchè la nostra presenza nei quarti di Champions invoglia di più chi insegue, anche se io continuo a ripetere che è meglio disputarla e lo dicevo anche lo scorso anno, quando qualcuno affermava che eravamo avvantaggiati, perchè liberi in settimana. Tutto è ancora possibile per il Napoli e per la stessa Lazio. Attenti al Real Catania (testuale, ndr), perchè è una squadra assai ostica e perdere punti adesso potrebbe rivelarsi letale. Galliani e Allegri? Non sono d’accordo tra loro, perchè il primo ha detto che lo scudetto è nostro, il secondo che lo è solo al 99 per cento…».
Ai tifosi chiede, come al solito, di riempire la «bolgia» dello Stadium, ma anche di non pretendere troppo: «Se danno per scontato che sia normale vincere due scudetti e magari l’anno prossimo la Champions, sono fuori strada. Gli elogi fanno bene a tutti, aumentano l’autostima, ma siamo solo all’inizio di un percorso, che richiede certi tempi: lo abbiamo iniziato l’anno scorso e bisogna tenere i piedi per terra, perchè in Europa il gap è ancora troppo elevato, a causa delle condizioni economiche dell’Italia. I tempi della crescita saranno forzatamente più lunghi. Bisogna stare attenti quando si parla di progetto: Mancini ha chiesto 10 anni, Ancelotti cinque per vincere tutto. Mi auguro che l’entusiasmo dei tifosi non scemi in poco tempo, perchè allora sì che inizierebbero i problemi».
Infine, il futuro remoto: «In questo momento non c’è nessuna possibilità che io lasci la Juventus al termine della stagione. C’è grande sintonia tra il presidente Agnelli e il sottoscritto e, finché ci sarà questa condivisione, non vedo problemi. Penso di poter dimostrare di fare bene anche senza grandi investimenti».
Poi, annuncia che, contro il Catania, ci sarà ampio turn-over, ma è solo un gioco, perchè si riferisce al rientro scontato di Chiellini, Asamoah, Lichtsteiner, Marchisio, Vucinic e Giovinco che avevano saltato il Celtic per doveroso dosaggio di forze. La scelta delle punte, spiega, avviene anche in base alle caratteristiche dell’avversario: «Se ho contro una difesa alta, c’è Matri che è un artista nel conquistare la profondità, mentre contro difese chiuse ricorro a chi è più tecnico e rapido nello stretto». Oggi, unici due assenti, lo squalificato Vidal e Caceres, fermato ancora da problemi alla schiena.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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