Milan-Juve ora è guerra aperta. Tutta colpa del gol non visto di Muntari: da quel momento in poi è successo davvero di tutto, in campo e fuori. A cominciare dal pesantissimo scontro verbale tra Galliani e Conte (e annesso scambio di durissime battute con Agnelli), durante l’intervallo, al termine del quale l’ad rossonero ha lasciato lo stadio, ufficialmente per colpa della pressione. Ma anche per un litigio con Braschi.
«SIETE LA MAFIA» – Stando al racconto di Mediaset, il dirigente milanista avrebbe abbandonato il suo posto in tribuna subito dopo il 2-0 cancellato dal guardalinee Romagnoli. E al termine del primo tempo era già all’imbocco del tunnel degli spogliatoi per attendere Tagliavento. Con lui c’era pure Albanese, responsabile delle relazioni esterne del club bianconero. «Come hai fatto a non vedere una roba del genere? Di un metro, era dentro di un metro», avrebbe ringhiato Galliani appena si è trovato davanti il direttore di gara. Mentre, furibondo, avrebbe investito pure il dirigente juventino: «Adesso farete ancora il giro dei giornali per lamentarvi? Voglio proprio vedere se avete qualcosa da dire stavolta». In quel momento, però, è rientrato anche Conte che, sentite le parole dell’ad rossonero, avrebbe replicato: «Da che pulpito viene la predica». Aggiungendo, pure, un pesantissimo: «Voi siete la mafia».
BERLUSCONI FURIOSO – Ma non è finita lì. Perché se è vero che Seedorf avrebbe tentato di riportare un minimo di calma, mettendosi in mezzo, l’arrivo di Marotta e Agnelli ha invece nuovamente acceso gli animi. L’ad bianconero si sarebbe subito informato con Albanese sulla presenza di un ispettore della Procura Federale che avesse potuto assistere all’episodio. In quell’occasione anche Galliani ed Agnelli non se le sarebbero mandate a dire. Con l’ad rossonero a casa ad assistere al secondo tempo, nemmeno Berlusconi ha voluto commentare l’accaduto. «Non rilascio dichiarazioni», sono state le sue parole ai cronisti al momento di lasciare lo stadio, scurissimo in volto. Ad alcuni tifosi, invece, ha aggiunto: «Il gol di Muntari era evidentemente da convalidare». Mentre prima della gara aveva giudicato «vergognosa» la squalifica di Ibrahimovic.
RELAZIONI INTERROTTE – Come anticipato, ora è guerra aperta tra i due club: stop ad ogni tipo di alleanza commerciale e, soprattutto, politica. Alleate in tutte le battaglie all’interno della Lega, ora ognuno andrà avanti per conto proprio. Anzi, in via Turati sono già pronti a sfoderare i cannoni non appena da corso Galileo Ferraris verrà pronunciata anche una sola parola fuori dalle righe. Peraltro, non sono stati graditi nemmeno il gesto polemico in tribuna (verso i tifosi rossoneri) di Nedved subito dopo il pareggio di Matri e il fatto che Agnelli si sia alzato indispettito dal suo posto dopo l’espulsione di Vidal.
RISSA SFIORATA – Il fallaccio del cileno, però, non è stato l’unico momento rovente in campo. Prima c’erano stati anche il pugno (da prova tv) di Mexes a Borriello e il naso contro naso tra Lichtsteiner ed Antonini a fine primo tempo. Il peggio, invece, è avvenuto dopo il fischio finale. Con tutti i giocatori a centrocampo, si parte con Conte e Chiellini che chiedono conto a Van Bommel, poi interviene Ambrosini che si rivolge al tecnico bianconero e poi ringhia addosso con il difensore juventino. I due rischiano di entrare in contatto al momento di rientrare negli spogliatoi, ma arriva Pirlo che frena l’ex-compagno e pure Pepe, che vorrebbe gettarsi nella mischia, non riesce nel suo intento.
Fonte: Corrieredellosport.it
La Redazione
C.T.
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