Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha parlato così dopo la riunione indetta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ecco le sue parole:
“Ho ringraziato il presidente e i ministri per il tempo dedicato al mondo dello sport, una riunione di un’ora e 40 minuti. Ma c’erano persone rispettabilissime che rappresentavano interessi molto diversi fra loro”, ha detto il presidente del Coni riferendosi alla presenza delle associazioni di gestori e del Comitato 4.0. “Mi sono trovato, lo dico affettuosamente, in difficoltà di fronte a una specie di minestrone. La riforma dello sport? È pensabile oggi salvaguardare la figura del lavoratore sportivo dentro una società sportiva quando questa ha chiuso o rischia di chiudere? Se questa situazione la affronti quando il mare è in tempesta, tutto questo rappresenta un esercizio al limite dell’autolesionismo”.
Duro attacco al DPCM: “Ci ha lasciati molto male. La maggior parte degli sport sono coinvolti perché si svolgono in palestra e nelle piscine. È stato calato dall’alto anche perché i dati certificavano che i compiti a casa erano stati fatti bene come dicono tutti i verbali dei controlli. Chi ha investito in questi giorni sulla sicurezza rispettando le regole, ha visto il suo impegno vanificarsi. La cosa peggiore sta nella comunicazione: si erano create delle aspettative che sono state rimaste deluse. Il provvedimento è devastante per la generazione fra i 10 e i 14 anni. E ha criticato le modalità dell’incontro organizzato dal premier Conte e dal ministro Spadafora con il mondo dello sport sul tema delle chiusure.
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