RIO DE JANEIRO. Per la terza volta nella sua storia, ecco l’Italia in Brasile. Dopo la fallimentare esperienza dei Mondiali del 1950 e l’amichevole del 1956 in cui la Selecao si impose per 2-0, in attesa del Mondiale fra 12 mesi, per Buffon e compagni arriva la prova più importante: tocca proprio all’Italia giocare la prima partita ufficiale, quindi con i tre punti in palio, nel Maracanà appena ricostruito, contro un Messico che sarà anche in crisi ma non sembra intenzionato a fare sconti. Quella di stasera è quindi per gli uomini di Prandelli una sfida ricca di insidie, contro avversari che possono fare male con le loro ripartenze. «Non avremo timore reverenziale nei confronti degli azzurri – garantisce il ct messicano Josè Manuel de la Torre – : lo abbiamo dimostrato vincendo l’Olimpiade contro grandi squadre, tra cui il Brasile. Dovremo mettere in campo le nostre caratteristiche, loro lasciano alcuni spazi e dovremo essere bravi ad approfittarne. Pirlo? I suoi passaggi fanno correre i compagni, quindi controllare questo giocatore ci può aiutare molto anche per far male agli azzurri. Ma l’Italia non è solo Pirlo». Il n. 21 azzurro è uno dei protagonisti annunciati, perché proprio al Maracanà toccherà la soglia fatidica delle 100 presenze in Nazionale. Anche per questo intorno a Messico-Italia c’è così tanta attesa, anche se ai carioca alle prese con la saudade calcistica dei tempi di Pelè e Zico lo stadio ricostruito non piace. Ma la Fifa ha potuto annunciare il tutto esaurito (78.838 spettatori), oltre che l’arrivo da San Paolo di una torcida di seimila persone colorate d’azzurro, esponenti della più vasta comunità al mondo di italiani all’estero. La cosa ha colpito anche Cesare Prandelli. «Siamo particolarmente emozionati – dice il ct azzurro – perché questo è uno stadio mitico, che abbiamo sognato. Le nostre aspettative sono di disputare una bella partita e di vincerla. Sappiamo bene come gioca il Messico, è una squadra che ha grande equilibrio tattico e in cui agonisticamente lavorano tutti. Quindi prevedo una partita interessante, in cui cercheremo di avere la supremazia territoriale». Balotelli ci sarà? «Abbiamo buone possibilità di vederlo in campo – risponde Prandelli -, e se qualcuno in questi giorni ha avuto qualche problemino muscolare in fondo è buon segno: vuol dire che qui abbiamo lavorato intensamente. La formazione non la dico perché tanto l’avete capita dai nostri allenamenti, ma ammetto che ho tenuto conto della condizione fisica di ognuno». Perché questo Messico-Italia è importante? «Perchè vogliamo cominciare bene prendendo 3 punti – sottolinea Prandelli – e può servirci anche dal punto di vista dell’autostima. Abbiamo preparato la partita nei minimi dettagli».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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