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Confederations Cup, Rousseff pronta al confronto con i manifestanti: “Ma basta violenza”

La premier carioca: "Pronti ad organizzare un mondiale indimenticabile"

Dilma Rousseff è comparsa alle 21 in punto – le 2 del mattino ora italiana – sullo schermo della televisione di stato, e in un discorso di nove lunghi minuti ha tracciato una linea precisa fra il prima e il dopo il suo intervento. “Sono disposta a incontrare i rappresentanti del movimento e a discutere le loro richieste – ha detto la presidentessa del Brasile -. Voglio che l’energia con la quale gli ideali della buona politica vengono rappresentati in questi giorni nelle strade sia di aiuto per accelerare il processo di giustizia sociale del mio governo. Ma stiamo attenti: la violenza rischia di farci perdere quest’occasione storica, perché non è tollerabile più a lungo che il centro urbano delle nostre grandi città sia in preda al caos, e che il patrimonio pubblico e privato costituito da edifici, negozi, autobus venga distrutto dai vandali. Facciamo tutto, ma pacificamente”..

NOVITA’ — Dilma è passata poi a elencare alcuni provvedimenti che dovrebbero stemperare la tensione, concordati in mattinata col governo riunito in seduta straordinaria. “Vareremo il nuovo Piano nazionale dei trasporti, che privilegerà i mezzi pubblici, e destineremo all’istruzione e alla salute, con l’assunzione di nuovi medici, l’intero incasso delle royalty petrolifere. Inoltre mi riunirò fin da lunedì con i governatori per analizzare le specifiche richieste città per città. Io sto ascoltando le grida che arrivano dalla strada. Ma la mia generazione è stata torturata, pur di restituire la democrazia al Brasile, e non voglio che i giovani di oggi la sprechino”.

MONDIALE — Nella parte finale del discorso Dilma ha affrontato il tema della Confederations Cup e del Mondiale prossimo venturo. “La nostra Seleçao è l’unica ad aver partecipato a tutte le fasi finali dei Mondiali di calcio, che abbiamo vinto per ben cinque volte. Questo fa sì che ovunque nel mondo il brasiliano venga accolto bene, con simpatia, rispetto e amicizia; ebbene, ora il mondo comincia a essere nostro ospite, e l’anno prossimo lo sarà in misura molto maggiore, è assolutamente necessario che noi si restituisca la buona accoglienza di cui veniamo gratificati all’estero. Il calcio è allegria e pace, condivisione e amicizia. Organizzeremo un Mondiale indimenticabile”.

NUOVA FASE? — E’ stato un discorso ricco di dignità e orgoglio, più che aperturista verso la contestazione pacifica e ovviamente minaccioso nei confronti dei vandali, che però si stanno infiltrando sempre più numerosi nelle pieghe del movimento. Anche quella di ieri è stata una giornata drammatica, segnata dall’assalto allo stadio di Curitiba (difeso dai tifosi della squadra locale), dall’isolamento dell’aeroporto di San Paolo col blocco dell’autostrada che lo serve, e da saccheggi corredati da inaudita violenza nelle periferie di Rio. Da oggi si comincia a misurare l’effetto-Dilma. Se il suo discorso, il primo da quando è iniziata la rivolta, non dovesse portare risultati apprezzabili, il Brasile entrerebbe in una nuova fase. Dalle conseguenze imprevedibili.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

La Redazione

M.P.

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