“Oltre al Milan, nemmeno il Napoli è uscito dal suo labirinto. Ha perso per la sesta volta, e per quanto questo torneo sia troppo diverso dagli altri per seguire alla lettera le regole auree è assai raro che 6 ko consentano lo scudetto”. Lo sottolinea Paolo Condò, nel suo editoriale su Repubblica: “Accadde due anni fa alla Juve di Sarri nel finale più anomalo, dopo tre mesi di lockdown: addirittura 7 sconfitte, ma tre nelle ultime quattro giornate, a giochi ormai fatti. Per trovare un altro torneo nel quale i campioni chiusero ad almeno 6 sconfitte (anche in quel caso, 7) occorre riandare al 1995. Insomma, non impossibile ma quasi. […] Se un totale di sei sconfitte è grave, il fatto che cinque siano casalinghe è lunare, e a questo punto non casuale. Perde in casa ogni qualvolta il calendario gli fornisce l’occasione dello scatto: una paura di vincere abbastanza classica in chi deve rompere con una tradizione di piazzamenti. Sarà bene ricordare che il Napoli ha vinto i suoi due scudetti quando poteva contare sul miglior giocatore della storia, condizione eccezionale e irripetibile”.
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