Paolo Condò editorialista de La Gazzetta dello Sport ospite della trasmissione Marte Sport Live in onda su Radio Marte ha rilasciato alcune dichiarazioni, così raccolte ed evidenziate da IamNaples.it:
“La voracità del Napoli? Una parte è a Parigi, con Lavezzi alla partenza del quale non davo l’importanza che invece meritava, credevo che gli elementi che lo rimpiazzavano avrebbero riempito il vuoto. Un’altra parte è lo Juventus Stadium: nello scontro diretto con i bianconeri ha sbagliato partita e non si è ancora ripreso dalla botta psicologica più che tecnica di quella partita, una sorta di spartiacque tra il Napoli di prima e di dopo. Un anno fa il Napoli investì giustamente sulla Champions che dà vetrina e la devi affrontare al massimo, pagando in campionato e fece una splendida Champions essendo poi debuttante. Una premessa: ho stima di Mazzarri, della sua carriera e le sue squadre sono riconoscibili, disegna un calcio preciso e lo fa mettere in pratica ai suoi. Alcune sue scelte quest’anno mi lasciano perplesso invece, alla fine di ogni partita Mazzarri scusa e giustifica la squadra. Quando arrivi in alto com’è arrivato il Napoli partendo da zero dopo il fallimento facendo tanto lavoro, hai già avuto la tua dose di complimenti e se ti guardi solo il lavoro gatto non vai avanti. Fossi in Mazzarri invece sarei arrabbiato, arrabbiato con Hamsik e Aronica per gli errori fatti ieri seppur il Torino non abbia demeritato nella gara fatta, all’insegna del possesso palla, controllando la partita, poiché sa giocare in trasferta, perché non deve organizzare la partita colpendo di rimessa. Il Napoli non sa costruire le gare e ha nella contromossa più che nella mossa la sua grande bravura e perdendo Lavezzi in questa manovra Mazzarri sta disegnando nuovi equilibri. Rimando anche perplesso su Inler che perde la sua titolarità. Mazzarri deve ancora crescere nella mentalità di pensare in grande e alludo al concetto di titolarissimi: nel Barcellona ad esempio non c’è.
La Redazione
M.V.
