LE FORMAZIONI – Formazione ampiamente rimaneggiata per Roberto Mancini, che schiera undici giocatori di riserva, probabilmente per capire quali possono essere le soluzioni di ripiego per il prossimo europeo. In porta Sirigu, Lazzari e Biraghi sulle fasce difensive, Mancini e Acerbi al centro della difesa. Cerniera di centrocampo con Locatelli, Cristant e Bonaventura. Davanti Berardi, Caputo e El Shaarawy. La Moldavia invece si schiera con un 3-5-1-1 molto difensivo, con Ionita del Benevento come capitano.
MOLDAVIA ARROCCATA – Gli uomini di Firat si schierano abbottonati e non hanno grande forza offensiva, ma Nicolaescu riesce a bruciare Acerbi in velocità, per il primo brivido per la difesa azzurra, ma il diagonale è ben disinnescato a mano aperta da Sirigu. Per vdere l’Italia bisogna aspettare 18 minuti, con Caputo che inventa per El Shaarawy e grande uscita del portiere avversario Koselev. Sull’angolo conseguente, battuto da Bonaventura, Cristante stacca più in alto di tutti e firma l’1-0.
DILAGARE – Dopo il vantaggio azzurro arriva subito dopo il bis, quando Biraghi trova il corridoio giusto per Caputo che, davanti al portiere, non sbaglia. Cristante poi inventa per El Shaarawy che prima stoppa con il destro e poi, da posizione defilata, con l’esterno buca ancora Koselev. Infine è Posmac a depositare nella propria porta, con lo slancio di chi deve recuperare per evitare un gol. La cinquina invece è firmata ancora da El Shaarawy, dopo un taglio di Lazzari.
ACCADEMIA – La sensazione è che nel secondo tempo non ci sia voglia di infilare il coltello nella piaga, al netto della scelta di schiacciare comunque gli avversari. Come nel primo tempo ancora una volta la Moldova va vicino al gol, stavolta è Rata che a rimorchio batte a colpo sicuro, ma Mancini devia. Subito dopo un flipper in area moldava rischia di chiudere il set, con Bonaventura che non trova la zampata decisiva. Namasco, portiere di riserva dei moldavi, sbarra la strada ancora a Jack, ma non può fare niente sul tocco di Berardi, da due passi, dopo un bel cross di Grifo.
fonte: tmw
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