Ma quanto è italiano Antonio «che cozzalone» Cassano? Di quegli italiani che fanno incazzare Sabrina Guzzanti, capaci di vivere lontano dal paese e non modificare nulla del proprio pensiero, che hanno sempre una Madonna da ringraziare e una donna da desiderare, e guai a parlargli di altri possibili amori. È scomposto nelle risposte Cassano, imprevedibile in campo. È un bambino che mette le mani sugli occhi per aspettare la fine di una partita, incapace di avere un ruolo fuori dal campo. Antonio «che cozzalone» Cassano ha impiegato del tempo, molte squadre e un grosso spavento per darsi una calmata, e ancora non ci siamo, l’altro giorno voleva aggredire un giornalista, l’ennesimo. No, lui non li conta, è tutto istinto, e spesso rincorsa a scusarsi. Per quanto è abile a liberarsi degli avversarsi tanto è goffo nel reagire, «tamarro» nel dire e vestire, persino nei gesti elementari. Se tira fuori la lingua è una offesa, se lo fa Del Piero si pensa ai Rolling Stones. Oscilla da angelo biondo a pistolero di Bari vecchia, ovvio: ci mette del suo, in conferenza stampa sembra che abbia la pistola sul tavolo, per scoprire che era a salve. La cosa che meglio gli riesce sono gli assist, sia quelli involontari con le parole che quelli volontari con i piedi. Quando parla è un bambino educato dalla strada, quando crossa è un uomo che sa stare sul campo. Disse di aver avuto settecento donne, sappiamo tutti che non è Simenon, ma solo un calciatore facile ai colpi di testa e alle esagerazioni.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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