Un pezzo di storia del calcio e una squadra che è anche un racconto d’amore. Sette scudetti in Piemonte, il matrimonio tra presidentessa e capitano in Abruzzo. Vercelli e Lanciano hanno vinto le due finali playoff di Prima divisione, le aspetta la serie B 2012-2013, in cui la rappresentante della Campania sarà la Juve Stabia. Vercelli è un club arrivato molto più su, come ricordano i sette scudetti e i 51 gol di Silvio Piola, il bomber dell’Italia due volte mondiale. C’era sua figlia Paola l’altra domenica alla stadio, un ideale passaggio di consegne e un racconto che ricomincia dopo aver vissuto momenti difficili: 24 mesi fa la società, per inadempienze economiche, era scivolata nelle retrovie del calcio. «Dopo sessantaquattr’anni è tutto vero: siamo tornati in B», si inorgoglisce il presidente Massimo Secondo. È arrivato primo con questa squadra e ha subito lanciato un messaggio all’amministrazione comunale affinché lo stadio dedicato a Piola possa essere migliorato, degno di quell’eroe del pallone e del torneo cadetto.
Per il Lanciano sarà la prima volta in B, proprio nell’anno del ritorno del Pescara in A. C’è qualcosa che lega le due squadre, non soltanto i pochi chilometri di distanza. Carmine Gautieri, napoletano di Mergellina e allenatore degli abruzzesi, è stato allievo di Zeman, che dopo la promozione dei biancazzurri ha firmato per la Roma. «Ho ricevuto un suo sms. Laconico: ”complimenti, Zdenek”. Per uno come lui è già tanto», sorride Gautieri, detto il Gaucho, brevissima esperienza anche nel primo Napoli di De Laurentiis. Chiusa la carriera da calciatore, si è fermato a Sorrento. Ha colto al volo l’occasione offerta dalla famiglia Maio, proprietaria del Lanciano. La presidentessa è l’affascinante Valentina, moglie di Turchi, attaccante e capitano. Nessun conflitto di interessi: quando la signora ha usato il pugno di ferro e ha spedito tutti in ritiro, non ha fatto sconti al marito.
A Lanciano, dove De Laurentiis vinse la prima partita della sua gestione (2-1 per il Napoli il 3 ottobre 2004), c’è anche un trequartista napoletano. Vincenzino Sarno, che ha segnato a Trapani nella seconda finale playoff, diventò popolare quando aveva 13 anni. Napoletano di Secondigliano, venne ceduto dalla società dedicata a Gaetano Scirea al Torino per 130 milioni di lire. Ma non riuscì a diventare campione, a dispetto delle sue precoci doti tecniche, esibite anche davanti alle telecamere di «Domenica in…». Vincenzino non è diventato il nuovo Maradona. Non ha giocato in top club, nella sua carriera si contano tappe a San Giovanni Valdarno e Potenza, prima del trionfo con il Lanciano e della festa in piazza per la promozione in B.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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