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Con il gol al Parma, Cavani è il miglior uruguaiano della storia

In Italia ha segnato 85 gol con le maglie di Napoli e Palermo

Ottantacinque volte Edinson Cavani. Un Matador da record: 85 gol in campionato, collezionati con il Napoli (51) e il Palermo (34) dal gennaio 2007, e il trono di miglior cannoniere uruguaiano della storia della serie A. Sì, mai nessun compatriota transitato da queste partita è riuscito come lui: fino a ieri, fino alla rete con il Parma, Edi condivideva il primato con Ruben Sosa, il grande Sosita di Inter e Lazio, ma il rigore stampato nella porta di Mirante lo ha incoronato in perfetta e beata solitudine. Nuovo record e poi subito un altro obiettivo: arrivare a quota 70 gol complessivi con la maglia del Napoli. Inarrestabile.

CHE CANNONIERE – E allora, sotto con i numeri. Gli spaventosi numeri napoletani di un attaccante versione forza della natura: 51 gol in campionato (26 la prima stagione, 23 la seconda e 2 in quella attuale); 12 nelle coppe europee (7 in Europa League e 5 in Champions); 5 in coppa Italia, con l’orgoglio del rigore del 2-0 definitivo nella finale con la Juve; uno in Supercoppa. Totale, 69 gol. Una macchina da guerra. Il recordman uruguaiano in Italia ma anche l’uomo che più d’ogni altro nella storia del Napoli ha segnato in Europa e in un solo campionato (26 centri, 2009-2010).
LA RABBIA – Una collezione di pezzi pregiati proseguita anche ieri: freddo e preciso dagli undici metri, bis settimanale dopo il graffio della partita di martedì in Nazionale, a Montevideo. In realtà, Edi avrebbe potuto segnare almeno un altro gol con il Parma, ma a volte sbaglia anche lui, giusto per ricordare di essere un essere umano. La stanchezza s’è fatta sentire dopo le due passerelle con la Celeste e le due transvolate oceaniche, e non è un caso che Mazzarri lo abbia sostituito: non era felice, anzi era proprio contrariato, ma con se stesso e con il pensiero di non aver chiuso la partita con un bottino ancora più rotondo.
COPPIA ESPLOSIVA – Ad archiviare il tutto con il sigillo della fiducia (nel futuro), arriva anche un altro dato statistico: nelle undici volte in cui il Matador e Pandev hanno giocato insieme dal primo minuto, tra la stagione precedente e quella attuale, sono stati ben 11 i gol messi a segno nel Napoli. Sette da Cavani e quattro dal macedone tra campionato e coppe varie. Una tradizione positiva confermata anche in questo scorcio di fine estate: a segno entrambi sia ieri, sia a Pechino nella maledetta finale di Supercoppa persa incredibilmente con la Juve. Una coppia esplosiva che, finora, ha confermato un incastro eccezionale: non è un caso se Mazzarri abbia ritenuto di poter puntare in alto anche senza Lavezzi.
VINCERE – Al di là dei traguardi personali, individuali, quelli tagliati a furia di gol, Cavani ha deciso di restare a Napoli ancora a lungo per vincere. Per conquistare altri trofei dopo la Coppa Italia: lo scudetto, è ovvio, è il sogno di tutto un popolo, non soltanto del Matador, ma con una coppia-gol così, e con un Hamsik che gira come un orologio, e che ieri s’è confermato in forma stratosferica, nulla è impossibile.
LA GIOIA – Un bel periodo, non c’è che dire, quello di Edinson. Che ieri ha sfilato nel ventre del San Paolo con il piccolo Bautista tra le braccia, biondino e sorridente, e la dolce Maria Soledad detta Sole al suo fianco: un po’ più rotonda, la senora Cavani, perché in attesa del secondogenito. Gioia vera, pura per un uomo tutto calcio e famiglia. E pesca, sia chiaro: sempre, appena c’è la possibilità. Un uomo che ha scommesso su Napoli e sul Napoli firmando fino al 2017 e rinunciando alle offerte faraoniche di altri club; uno che crede davvero nell’azzurro come colore del destino. Che ama l’affetto straripante della gente. Edi, la famiglia e la città. E poi i manager: Pierpaolo Triulzi, che lo segue dall’Argentina, dove risiede, e Claudio Anellucci, che vive in Italia. Tutto ruota intorno al Matador. Un po’ come il destino del Napoli: i suoi gol sono il pane. I record un vizio.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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