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«Comune, Regione porte chiuse per il Carpisa»

 L’aria tesa è quella di chi ha voglia di rivincite: dirigenti, giocatrici, tecnici del Carpisa Yamamay iniziano oggi la stagione di serie A2 di calcio femminile con un unico grande obiettivo, la promozione in A1. Quella massima serie che nella scorsa estate sembrava a un passo, visto che Napoli era il primo club ripescabile, e che invece è rimasta lettera morta: niente allargamento delle partecipanti al campionato, con il commissario del settore calcio femminile della Figc, Carlo Tavecchio, che ha scelto la strada più semplice, rinunciando al rinnovamento. Solo nel 2012 l’A1 passerà da 14 a 16 squadre, ma intanto il Carpisa Yamamay vuole conquistare la promozione sul campo.
Vincere e non nascondersi: così ha detto senza fronzoli l’allenatore Giuseppe Marino ieri alla presentazione ufficiale della squadra all’hotel Alabardieri. «Iniziamo a battere in casa il Fiano Romano nella prima giornata, poi penseremo al resto», ha spiegato il tecnico delle napoletane, che scendono in campo oggi alle 15 al campo di Castello di Baia. Proprio l’impianto flegreo, uno dei più moderni della provincia, ha rappresentato il presupposto perché ieri si tornasse a parlare del ritorno allo stadio Collana del Carpisa Yamamay.
«Noi lo vorremmo. Abbiamo sempre voluto giocare a Napoli – ha spiegato il presidente del club, l’imprenditore Raffaele Carlino – ma pare ci siano problemi insuperabili». Inevitabile la polemica con le istituzioni: «Due anni fa ho proposto a Regione Campania e Comune di Napoli di prendere in gestione per almeno trent’anni l’impianto sportivo del Collana, facendomi carico delle ristrutturazioni da effettuare. Ho pianificato un investimento di 5 milioni di euro: sarebbe nato così il Carpisa Yamamay Stadium. Non ho avuto risposta. Evidentemente la politica non ha nelle sue priorità lo sviluppo dello sport a Napoli».
Da Carlino, patron del Carpisa Yamamay da oltre sette anni («Ho investito per il calcio femminile almeno due milioni di euro»), anche una stoccata a sorpresa ad Aurelio De Laurentiis. «Per il bene del calcio femminile volevo consegnare il mio club nelle mani della Ssc Napoli, sulla spinta della proposta della Figc di far aprire una sezione femminile ai grandi club di serie A. Chiedevo solo la continuità del marchio Carpisa Yamamay nel progetto. Anche in questo caso non ho avuto risposte».
Di risposte, invece, Carlino ne ha avute tante dalle sue giocatrici. Una in particolare, la più gratificante, dalla stella Valeria Pirone. In estate il bomber è stato inseguito da tanti club di A1 e in particolare dalla Lazio: «L’ho detto al mio presidente, resto qui a vita e a fine stagione faremo i conti con chi quest’anno non ci ha voluto in massima serie». Intanto, il club continua a investire: sei squadre giovanili (comprese le pulcine di 5-6 anni) e centinaia di ragazze napoletane che giocano al calcio. Una vera e propria “cantera” al femminile. E tra i progetti realizzati c’è anche un nuovo programma tv, «Donne e pallone» (su Telecaprisport) ideato dal digì del club Italo Palmieri, condotto da Romina Parisi, con Stefania Fina e Dusciana Maximovic, e dedicato solo al mondo del calcio femminile.

 

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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