Zitto zitto, ma soprattutto quatto quatto. Ecco come ha fatto Jonathan Alexander de Guzman. Chi ha tempo non aspetti tempo, e il funambolo di Toronto non se l’è fatto ripetere nemmeno mezza volta. Come un rapace s’è avventato sulla pennellata di Camilo Zuniga, poi un piede (destro) ad aiutare l’altro e il gioco è stato (presto) fatto. Due a uno a Marassi, Genoa annichilito, cielo d’improvviso azzurrissimo per colui che era arrivato soltanto da una decina di giorni, ed entrato da appena 21 minuti. Esame di tempismo superato a pieni voti, l’incursione determinante di De Guzman ha spiazzato un po’ tutti. Dagli avversari ai numerosi tifosi presenti, ai compagni, alla panchina (Benitez compreso, il cui volto prima della svolta s’era gradatamente incupito) e perché no, forse un po’ anche lui.
I NUMERI. Certo che però, a ben guardare i suoi numeri, balzano sicuramente agli occhi quei 15 gol fatti con la maglia dello Swansea in due stagioni, le precedenti al Napoli. Il Jon Alex che non t’aspetti (così presto), aveva cominciato a 18 anni precisi con gli olandesi del Feyenoord con tutte le buone intenzioni, finendo addirittura in doppia cifra (11 centri) nella terza delle sue prime cinque annate. Insomma non proprio un novellino del gol. E le stesse buone intenzioni vorrebbe riproporle in questa sua ultima intrigante versione: non solo come improvvisato e sorridente modello in casa-Napoli, cioè con indosso la jeansata “perfect denim”, ma anche ricalcando se stesso. Quello che al Ferraris non ha concesso scampo agli avversari. Ha già peraltro stabilito un rapporto “social” con i suoi nuovi fan, chiedendo appunto su Twitter cosa ne pensassero della nuova casacca.
LA POSIZIONE. Chissà, forse la sua posizione in campo potrebbe continuamente variare, probabilmente il Napoli acquistandolo sapeva benissimo a cosa sarebbe andato incontro. Fatto sta che già in conferenza, il canadese naturalizzato “orange”, se non messo le classiche mani avanti, aveva tenuto a precisare: «Il mio ruolo naturale è quello di trequartista, ma giocherò dove vuole Benitez». Dichiarazione d’intenti ben precisa, ma puntualizzazione forse inutile poiché il tecnico spagnolo, assieme al suo staff, aveva studiato già da molto tempo le sue caratteristiche e, proprio in base alle stesse, aveva spinto per il suo acquisto dal Villareal (allo Swansea era in prestito), per circa 5,5 milioni. E perciò, va da sé che il simpatico Jon potrà essere un altro uomo-jolly per Rafa. Potrà, oltre ad agire e svariare sulla trequarti, anche fare il paio in mediana, poiché questi sono ruoli che ha ricoperto più volte in carriera.
IL COMPLEANNO. Viene da pensare che sia per questi motivi una sorta di alter ego per capitan Hamsik. Lo slovacco è ancora impegnato nella ricerca di se stesso e da questo “affiancamento” dal sapore anche un po’ concorrenziale, potrebbe trarre qualche stimolo in più. Di certo Marekiaro non è in discussione, fatto sta che però all’esordio è stato rilevato proprio dal penultimo arrivato, che peraltro è suo coetaneo (nemmeno due mesi di differenza). A proposito, auguri Jon: oggi sono 27 e domani potresti festeggiare con un esordio-bis, quello del San Paolo. Naturalmente, se Benitez vorrà.
Corriere dello Sport
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